Caro Tito

Ripatriato [sic] da una breve assenza trovai la tua del 16, la cui fatale notizia non mi riuscì nuova, come avrai rilevato d'altra mia, ma però non meno dolorosa, ed oltre ogni dire sensibilissima.

Ti ringrazio Tito mio d'avermela comunicata in modo che mi prova esser a tua conoscenza quanto io amassi l'ottimo, e generoso uomo che ti fu padre ed a me tanto amico. Io divido sinceramente con te, colla tua Giuseppina, colla brava Giulia, e colla buona Marietta, tutta l'amarezza di tanta perdita, e ti prego di dire alle stesse mille cose in mio nome.

Caro Tito \se/nella disgrazia attuale, il compianto può servire a lenimento del dolore, quello d'ogni anima sensibile e gentile non ti manca, e la memoria dell'ottimo tuo genitore sarà eterna finché dureranno i beneficii da lui apportati a tutti i cultori della musica non solo ma delle lettere, e delle arti. La Proprietà letteraria fu donata all'Italia da Giovanni Ricordi. Benedetto il suo nome!

Addio Tito....Io non credeva di amar tanto quel benedetto uomo!...Addio, amami perché sei pienamente amato

Dal tuo Aff°

FMPiave

Venezia 22 marzo 1853.