Data: 12/1/1876



Luogo: Genova

ID: LLET013331




Genova 12 Gennajo 76

Preg.mo Sig.r Giulio

Arrivo un po’ tardi ma sempre in tempo a farle i miei ringraziamenti particolari, per il bel regalo del famoso panettone (prosa) per le romanze (poesia) e per tante altre infinite gentilezze che giornalmente riceviamo, e che non la finirei più se le enumerassi tutte! Amilcare poi in questo momento si trova in uno stato tale nervoso che farebbe pena a qualsiasi persona la più indifferente: egli lavora, lavora e lavora, mattina sera, e parte anche della notte, per raggiungere lo scopo desiderato da Lei ed in particolar modo da noi – finire la Gioconda!! termine allegro ma che ci dà de’ momenti alquanto tristi, e di disperazione, stando, come le ripeto allo stato morale di mio marito!! Egli s’affligge pensando al tempo perduto intorno la Savojarda, alla Cantata, inoltre alla poca fiducia della riescita del libretto! pur troppo il tempo perduto invanamente così, oggi è prezioso, ma io ad onta di tutto non dispero, anzi credo che col lasciare nella massima tranquillità Amilcare forse potrà compiere la Gioconda. Questa mane incominciò ad istrumentare, abbozzò il preludio, e finì il terzetto e duetto finale; se non avesse incontrato lungo l’opera dei pezzi con forme alquanto difficili e poco persuasive per il genere d’ Amilcare, lo creda Sigr Giulio avrebbe scorto in lui maggior facilità di pensieri! Basta, il nostro but [?] ora è quello di spingere la macchina anche a rischio d’uno scoppio tremendo: o bene o male, con dubbi o meno dubbi rapporto alcuni pezzi, l’opera meno i ballabili sarebbe ideata. Lei si tranquillizzi che nessuno viene a turbare con la più piccola influenza mio marito; egli per buona sorte trovò una camera appartata ed adatta alla concentrazione e va avanti!  Abbiamo ricevuto la carta elegantissima per istrumentare, vorrei essere maestra di composizione per approffittare d’una carta che stando all’apparenza, il successo d’un opera sarebbe assicurato -

La prego di perdonare la lunga mia chiacchierata, e la prego pure per telegramma di saperci dire l’ora e la corsa della sua venuta a Genova, persuasa e lusingata che vorrà approffittare della nostra umile dimora a preferenza d’un grande Hotel. La di Lei presenza in nostra casa ci farà immenso piacere –

Verdi è a Genova da qualche giorno – l’Aida prosegue sempre di bene in meglio, si fanno magnifici Teatri, e già siamo arrivati alla 10a recita. Io sono soddisfa[t]tissima dell’accoglienza che seralmente mi fa il pubblico genovese, (che volessero immortalarmi?[).]

Tante cose da parte mia alla simpatica sig.a Giuditta, un abbraccio alla mia cara Ginetta, e Tito piccolo. Lei stia tranquillo, che tutto andrà [prosegue di traverso sul foglio] bene e presto – Si abbia una stretta di mano dalla di Lei dev. aff.

T. B. Ponchielli

[di traverso sul primo foglio, di mano di Ponchielli] Io lavoro – l’ultim’atto è finito – Sto istrumentando il Preludio – Ma io non le garantisco nulla, poiché mi resta molto ancora da fare – nell’estremo caso taglierò la sortita della Cieca, stretta e ballata della donna – escluda dubbi su influenze – La riverisco – Domani le scriverò[.]

Ponchielli

Trascrizione di Pietro Zappalà - Centro Studi Ponchielli di Cremona

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 212 X 137 mm

Lettera titolo LLET013331