Data: 26/5/1879



Luogo: s.l.

ID: LLET013383




Preg.° sig. Giulio. –

26. Maggio. –

            Avrei potuto già accingermi a musicare il Duetto che jeri mi ha dato Zanardini e che qui le unisco, ma non lo posso, perché vi son cose che ancora non mi garbano – Io non trovo troppo giusto che Amenofi sguaini il pugnale pel solo motivo che l’altra gli dice: So che ami Ieftele. Io vorrei che dopo le parole Ma al patrio lido lo riaddurrò (Anche quest’ultima parola è un po’ dura!) Amenofi dicesse pressapoco (Am.) Tu non farai ciò poiché sai a qual punto arriverebbe la mia ira!

Neft. T’inganni! invece io persisterò nel mio proposito, e svelerò a quel misero l’ultima delle infami tue mire!

Am. E quale sciagurata? (con agitazione)

Nef. E lo domandi? E credi ch’io non abbia spiato i tuoi secreti? e allora: Ne’ tuoi febbrili sogni un nome udiva che e va bene

Am. Prosegui …

Nef. Tu vuoi perdere una donna che tu ami d’impuro amore … Ieftele! –

E allora la minaccia!

Coo [?]

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Mi piacerebbe che alla 2a strofa al segno B Ogni voce ogni palpito gli ultimi due versi fossero dello stesso sentimento e che dopo con 4 versi settenarj od altro metro (ma in modo che finisse con un tronco) dicesse ciò che attualmente fa dire: E de’ mille miei gaudj etc.

Non sarebbe possibile poter fare quei versi di prima. Torni al deserto libico?

Se ci sono forse ripetizioni dopo nelle strofe accennate più sopra, perché non si potrebbe rimediarvi col dire invece di deserto, altra parola? ...

            Ripasserò più tardi intanto la saluto distint[amente]

e sono

tutto suo

A. Ponchielli

Trascrizione di Pietro Zappalà - Centro Studi Ponchielli di Cremona
Persone citate
Angelo Zanardini

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 212 X 135 mm

Lettera titolo LLET013383