Gentiliso sigr Giulio.
31. Xbre 79.
Città.
Lei mi dice: Lavori molto e presto – Creda pure che la volontà di far ciò, non mi manca ne mi è mai mancata, ma per assecondare i miei sforzi, bisogna che ci sia costantemente anche la salute. E questa mi tentenna un po’ … Pregherei di protrarre a domani la seduta di cui mi parla, poiché se si tratta di suonare, mi sento un po’ affaticato, debole. Io dò troppa importanza a tutto, ed è perciò che molte volte vado a rilento essendo capace di oscillare fra il sì e il no sopra un movimento orchestrale, sopra un dettaglio una giornata etc etc – In ogni modo io lavoro … ne posso dir altro. Quel stia tranquillo della sua lettera mi fa fiducioso ch’Ella avrà ponderato sull’attuale compagnia di canto della quale per me non c’è che la donna.
Le faccio i più sentiti augurj per un bel finale del 1879, e un’eccellente Sinfonia del 80 col restante. –
Mi creda con tutta stima
di Lei dev
A Ponchielli