Livorno – 16 – Febbrajo – 1861 –

Pregiatissimo Signore ed amico!

Mi ha ferito nel profondo del cuore la notizia della caduta dell'opera del bravo Peri, e più ancora il rilevare dalla di lei lettera che principale causa della cattiva riuscita fosse il mio libretto. Non ho letto giornali, perché da due settimane a questa parte copio memoriali e peggio presso un avvocato onde vivere. Con tutte le poche forze dell'anima mia mi metterò a fare le modificazioni richiestemi, e non sarò tranquillo che sapendo d'aver riparato per parte mia al mal fatto. Ella mi offre generosamente occasione a risorgere dalla prostrazione in cui mi ritrovo …. ed eccole francamente le mie condizioni.

I°. Per quante sieno le modificazioni da farsi io mi obbligo a compirle, ed a farle a lei pervenire per il giorno 10 del prossimo Gennajo, sempreché mi faccia avere immediatamente un libretto stampato, e l'indicazione fatta di quanto si vuole. Se le modificazioni si restringono a solo cambiamento di pezzi, mi obbligo a compiere il lavoro per la fine di questo mese.

II°. Necessiterei subito l'anticipazione di ottanta franchi, ond'io possa rimanere nella mia stanza, e non sia obbligato durante il lavoro a sciupare l'anima ed il corpo dietro travagli che mi avviliscono.

III°. Compiuto il lavoro, e di piena sua soddisfazione, l'amico Ricordi mi darà quello che crederà più conveniente e giusto; ché se desidera ch'io pronunci una cifra, dirò puramente quella che mi può trasportare sino a Napoli e salvarmi, ossia Centocinquanta franchi.

Le giuro, egregio Signor Tornaghi, che l'estremo bisogno solamente mi costringe a chiedere un compenso per cosa che il cuore vorrebbe pur fare per sentimento di dovere. Col fatto le mostrerò quanta sia la gratitudine per quanto ha ricevuto

del suo devotis.

Temistocle Solera