Data: 20/3/1861



Luogo: Livorno

ID: LLET013477




Livorno – 20 – Marzo

Pregiatissimo Signore ed amico!

Non ho risposto immediatamente all'ultima sua gratissima, perché mi salassavano nel momento di riceverla. Il lavoro è assai più grave di di quello che io pensava, epperò non ho potuto finirlo come desiderava per il tempo promesso: i cambiamenti del primo e secondo atto sono cosa da nulla, perché non vi si cambia argomento, ma solo il verso; perciò è cosa di ore, e non mi vi accingerò che dato fine all'ultimo atto, del quale non mi rimane che la scena finale.... Credo mi sieno riuscite quelle scene importanti con tutto il calore per me possibile, e ch'ella ed il bravo Maestro ne debba rimanere soddisfatto. Il duetto fra Gino e Nella è animatissimo e pieno d'amore, ond'io ne faccio molti [?] complimenti, e la ringrazio della modificazione indicatami. La mattina del 28 importerò il tutto in ordine, sì ch'ella possa per la fine del mese consegnare al Maestro il nuovo libro. Quanto al desiderio manifestatomi di far uccidere da Gino lo zio nel finale dell'Atto Secondo, mi permetta esporle la mia debole opinione in contrario.... Oltreché perderebbe assai d'importanza il bel Coro delle pattuglie nell'atto terzo, perché gli ci taglierebbe ogni mistero, tanto opportuno all'effetto musicale e drammatico, mi ripugna coprire Gino d'un delitto, il quale cessa d'essere tale in un duello; d'altronde nel momento stesso che lo zio viene trafitto Gino deve apparire innocente agli occhi di Nella, ed allora a che il bel duetto dell'ultimo atto. Del resto se il Maestro volesse assolutamente così, mi si dica a ritorno di posta, ed io, sebbene a malincuore, lo servirò.

Mi creda a tutte [****] suo devotiss. ed

Obbli.° amico

Temistocle Solera

Trascrizione di Archivio Ricordi

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 211 X 130 mm

Lettera titolo LLET013477