1 maggio 1944

Carissimo Colombo,

spero che la faccenda di Varese si sia messa a posto. Come telefonai al Sig. Bai io non ho mai sentito nominare il direttore d'orchestra in questione e quindi non potevo in nessun modo esprimere un giudizio né pro né contro. –

Ti voglio informare di una cosa affinché tu, da buoni amici come siamo, mi dica sinceramente cosa ne pensi.

Ho avuto l'incarico dalla E.I.A.R. di scrivere una canzone “popolare” che la E.I.A.R. poi trasmetterà subito.

Questa canzone io l'ho scritta e mi è veramente riuscita. Ho conciliato l'utile col dilettevole e cioè sono riuscito a scrivere un pezzo orecchiabilissimo e facile e che nello stesso tempo ha una sua distinzione e persino eleganza.

L'ho cominciato una domenica a Cerro – dove sono sfollati i miei, e quando sono uscito dalla camera tutti in corte lo canterellavano e fischiettavano. Ciò mi è parso un buon presagio.

Siccome la E.I.A.R. ha lasciato intesi nei miei riguardi i diritti di pubblicazione, ecc, ecc. io ti chiedo se questo pezzo vi potrebbe interessare e mi rivolgo a te appunto perché so che tu mi dirai con la consueta franchezza il tuo pensiero al riguardo.

Sarebbe buona cosa se il pezzo venisse pubblicato presto e cioè intanto che avvengono le trasmissioni. Scrivimi a Milano in via Bigli 28.

Ti ringrazio in anticipo per quanto mi vorrai dire.

Ciao caro – un mondo di buone cose dal tuo aff.

R. Pick Mangiagalli