Firenze, Via de’ Serragli 109
26 maggio 1921
Egregio Commendatore,
ricevo ora – sono le 15 – il Suo telegramma.
Proprio stasera avrò qui a pranzo Corrado e la sua Signora, e poi verranno altri tre o quattro amici, per udire qualche pagina di Débora e Jaéle. Non potrò muovermi di casa. Mi perdoni.
Ma il due di giugno sarò a Milano – salvo imprevedibili impedimenti – e a Milano mi tratterrò sino alla sera del 4. Se Ella vuol mandarmi una parola per dirmi se in quei giorni sarà a casa Sua, e a quale ora potrei venire a farle una visita, verrò e parleremo delle cose nostre. Ora, d’altra parte, non potrei dirle nulla di definitivo.
I più cordiali saluti dal Suo
Ildebrando Pizzetti