Napoli, 24 maggio 1884

Egregio Commendatore.

Grazie a Dio dopo forti sofferenze sono rimessa col dito. E’ stato uno spostamento del muscolo. Ho ripreso gli studii di Composizione ed a preferenza mi son data a quelli delle Fughe. Stamane ho ricevuto la bozza del Rigodon che rimetto con qualche correzione per migliorarne il contrappunto. Spero che ciò non darà fastidio all’incisore.

A proposito di questo Rigodon debbo dirle che mio padre quantunque ne abbia approvata la Composizione dice che gli sia male appropriato questo titolo. Egli mi ha fatto notare che il Rigodon è di tempo pari; del resto io mi rimetto a lei quanto al battesimo del pezzo, il quale potrebbe chiamarsi: Danza del XVII secolo ^(I) [nota inserita probabilmente dal destinatario] o pure: Tempo di Minuetto.

Spedisco ancora gli ultimi pezzi che le debbo: Marcia Funebre ⁽²⁾ [nota inserita probabilmente dal destinatario] e quello a voi noto che intitolai 3^a Gavotta. Dopo averla segnata e limata avendone calcolato meglio il ritmo ed il carattere desidero che sia chiamato Bourréé [sic].

Debbo esserle noiosa con tutti questi fastidii che le procuro ma la colpa è sua che tanto buono è stato con me.

Mi auguro che si ricordi di me, dal canto mio non potrò mai obliare un si gentile amico che tanto ha fatto in mio prò durante il soggiorno in questa città di Milano. Mi rendo inoltre interprete dei sentimenti di stima di mio padre a suo riguardo che lo saluta distintamente.

Accetti in ultimo da me un saluto ed una cordiale stretta di mano.

Gilda Ruta

Si ricordi di mandarmi una copia della gazzetta qualora ne esca la mia Biografia.