[Catania, li] 4 aprile 1924.

Carissimo don Carluccio - ho ricevuto il telegramma firmato da voi e dall'amico Renzo, telegramma che ho fatto conoscere agli artisti e all'impresario del Massimo Bellini; grazie di cuore da parte di tutti. Peccato che Valcarenghi non abbia potuto fare una scappata qui perché avrebbe potuto constatare che Giulietta ha avuto dal pubblico catanese uno dei successi più significativi.- Ieri sera abbiamo avuto la 3a recita dell'opera, con un teatro gremitissim in ogni ordine di posti e applausi a profusione. Così la stagione al Massimo, iniziata molto fiaccamente, ha ripreso il suo corso con vera fortuna.- Domenica 6 corr. 4a recita; credo che prima del 15, sette od otto recite si faranno certamente.-
Per Rovereto so che è stata scritturata come Giulietta la siga Quaranta; io ho fiducia che questa giovane artista risponda alle nostre speranze possedendo ella dei bei mezzi vocali. Voi sarete in grado presto di darmi in proposito qualche notizia.
Dagli accordi presi con Lusardi io arriverò il 16 o il 17 a Firenze. Posso sperare di vedervi colà? ci tengo che al Politeama Fiorentino l'esecuzione di Giulietta sia preparata bene e una vostra mano potrebbe essere di grande utilità tanto più arrivando io colà a cose già fatte.-
Niente altro di nuovo.-
Ho ricevuto la solita quota mensile di cui vi unisco qui ricevuta.
Salutatemi l'amico Valcarenghi e abbiatevi pure voi le cose più affettuose dal vostro affmo amico
Riccardo