Pesaro 24 maggio 1925.


Carissimo don Carluccio - faccio seguito al mio telegramma di ieri. Ripeto: sono seccatissimo di non poter venire a Milano. Di salute sto benino ora; da una cosa solo mi debbo riguardare: i viaggi. Il viaggiare mi è micidiale più di qualunque strapazzo e venendo a Milano arrischierei di riammalarmi.-
Immagino che Serafin mi avrebbe voluto vedere per avere qualche schiarimento sulla partitura dei Cavalieri. Se voi, caro don Carluccio, riusciste a portare qui – sia pure per qualche ora – l’amico Tullio, io ne sarei veramente felice, ma non ho troppe speranze poiché immagino quanto il maestro sarà occupato in questi giorni che precedono la sua partenza. In ogni modo non mi preoccupo affatto: i Cavalieri sono così chiari che non hanno proprio bisogno di spiegazioni [•] Voi stesso potete [•] il [•] penetrare e comprendere il mio [••] che sono certissimo che [...]rà anche quelle picole cose che non sono scritte perché si devono indovinare o sentire senza bisogno di essere musicalmente sottolineate.-
A buon conto se proprio non potete venire qui, scriverò io stesso al maestro per metterlo a parte di alcune mie intenzioni, non fissate nella partitura. Più che della musica mi preoccupo della parte scenica.- Spero che per questa occasione Bertini e Pressi non avrà ricopiato le scene scaligere – specie quella dell’atto 2o. Pensateci a tempo, caro don Carluccio, e pensate anche alla messa in scena che voi vi siete preso l’impegno di fissare.
In attesa di vostre notizie, coi saluti di mia moglie vi [•] le più affettuose cose [ de•••] di rivedervi presto [•••••]
 

 

 

[l'annerimento in alcune parti della lettera è causa di perdita di testo]

Trascrizione di Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 265 X 175 mm

Lettera titolo LLET015608