Sacco 22 ott. 1925.

Carissimo don Carluccio - contemporaneamente al vostro biglietto ricevo queste due lettere che qui vi unisco. Come vedete, la Siga Serra non ha mai avuto la mia approvazione per cantare Francesca; riconosco che possiede voce e figura (non so l’anima) ma sono d’accordo con voi che trattandosi di un teatro come quello di Novara, nella stagione di carnevale, prima di dare un benestare occorre camminare adagio... Come vedete, c’è un’altra artista proposta, questa Barrigar, che io non conosco ma che voi avete già udita. Trovandovi voi alla piazza vedete un po’ come stanno le cose e decidete per il meglio. Se vedrete la Siga Serra, ditele, anche per me, le ragioni che ci tengono perplessi in questa occasione senza diminuire la stima che noi sentiamo per i suoi mezzi artistici.-
Nella vostra di qualche giorno fa mi esponevate le difficoltà che ci sono per avere il tenore Merli a Napoli. Le sapevo già ma tentare non nuoce... L’Alabiso è un buon elemento che io ho sempre tenuto come riserva in mancanza dello Giudice [recte: del Lo Giudice] e del Merli.-
Badate, però, che non rinunzio alla Casazza la quale è libera e mi si è anche raccomandata per venire a Napoli. Questa mia volontà è nota anche al Minolfi anzi, io ritenevo già scritturata quell’artista.
Per la Francesca a Torino decida pur Ferone per il meglio purché non mi appioppi il pezzo da 420 americano. Se non ha di meglio mi dia pure la Mainardi che è una giovane artista in progresso che io vedo anche come una futura Conchita.
Nella vostra lettera ultima non rispondete a quanto vi avevo scritto nell’ultima mia circa la notizia pubblicata dal Corriere, e ripubblicata da tutti i giornali teatrali, circa l’esclusione dei Cavalieri a Stoccolma. Ditemi un po’ il vostro parere di editore perché mi sentirei prudere la lingua e vorrei rispondere con delle ragioni ben chiare e secche alla Lagerlöw e ai Signori mammalucchi che dirigono il Reale di Stoccolma. Voi mi avete fatto credere che le trattative con quel teatro furono semplicemente sospese; perché se le sapessi definitivamente interrotte io crederei opportunissimo per mio conto, e per conto del mio collaboratore Rossato, di pubblicare le modificazioni richieste dai Sigri Svedesi. Ma a questo c’è sempre tempo.-
Basta per oggi. Saluti da mia moglie e tante cose a voi e all’amico don Renzo dal vostro
affmo Riccardo
 

Trascrizione di Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 270 X 210 mm

Lettera titolo LLET015622