Pesaro 2 maggio 1927.

Ai Sig^ri Gerenti della Ditta Ricordi
            Milano
Cari amici - ho ricevuto la partitura del Trescone che mi avete fatto inviare; ve la ritornerò quanto prima con un piccolo finale che completa il pezzo per uso di concerti. È anche mia intenzione di scrivere una paginetta orchestrale che possa precedere questo pezzo in modo da potere avere un A e B dello stesso autore. Visto che le esecuzioni orchestrali stanno prendendo più ampio sviluppo è bene preparare del materiale che dia modo ai direttori d’orchestra di poter formare dei programmi con musica italiana. Mi permetto di sottolineare italiana perché assistendo in questo periodo a parecchie esecuzioni di composizioni nostre ho potuto ammirare la tecnica istrumentale acquisita dai nostri autori giovani e arrivati, ma ho dovuto anche constatare che molti dei miei colleghi parlano bene, in musica, tutte le lingue all’infuori dell’idioma nostro...
Per la Cavalcata di Giulietta vi consiglio, per ora, quando ne avrete richiesta, di mandare il materiale preparato alla meglio purché possa servire per un’esecuzione... provvisoria: e ciò perché ho già deciso – e penso a questa cosa da parecchio tempo – di costruire – quando ne avrò la possibilità – un pezzo solo con la Danza del torchio e la Cavalcata – eliminando la parte corale di quest’ultimo pezzo che intendo di elaborare sinfonicamente e che potrà servire di chiusa per qualunque programma. Poiché la composizione sarà di effetto quasi sicuro e in genere si sente la mancanza dei pezzi di chiusa, ho ragione di credere che la mia idea sarà accolta favorevolmente dai direttori d’orchestra anche all’estero. Queste le mie idee che io ritengo da voi in massima approvate.-
Il 2^o atto di Giuliano è già ai suoi ultimi tocchi. L’atto mi sembra bello e suggestivo e in grande contrasto col 1^o. Fra qualche giorno andrò a Lecce per qualche recita di Francesca; appena sbrigato codesto impegno istrumenterò il Prologo della mia nuova opera in modo da potervi inviare presto un po’ di materiale per iniziare il lavoro di riduzione e copiatura. Volete che la riduzione dell’opera la faccia io stesso? Scrivetemi.-
Ebbi a suo tempo il vostro giudizio su “Piccolo Harem”. Al di là del giudizio di Illica – alquanto strampal<l>ato e forse non imparziale, credo che abbiate ragione. Lasciamo perciò che l’Harem continui il suo sonno...
Vi unisco qui la ricevuta firmata della solita quota mensile e ve ne ringrazio.-
Gradite i miei affettuosi saluti e credetemi vostro
aff^mo Zandonai