Bologna 18 nov. 1927.

Caro Renzo - ho con segnato oggi al portatore di Milano la partitura del pezzo su Giulietta; domattina vi sarà consegnata in ditta e potrete senz’altro metterla in lavoro. Basta che il materiale sia a Roma il 7 o l’8 decembre.
Rossato mi ha scritto il vostro giudizio sui bozzetti scenici del Baldessari; forse egli ha esagerato perché se gli devo dar retta siete arrivato addirittura al pollice verso delle vestali romane..., e non mi sembra che sia il caso, francamente, di una condanna così definitiva.
A buon conto tenetemi informato di tutto. A me i bozzetti piacevano. L’irrealizzabilità scenica di cui mi parla Rossato non la capisco perché oggi tutto si realizza e ciò che più importa è che la parte ideale sia buona e corrisponda allo scopo. Quanto al trovare di meglio tutto è possibile ma è anche possibile trovare le porcheriole che ci ha inflitto la Scala per i Cavalieri di Ekebù.- Nel decidere per il meglio non dimenticate che a questo mondo in generale – e a Milano, in particolare – tutti sono maestri nel criticare, ma nel fare, poi, le cose mutano alquanto. Vi ripeto: informatemi delle vostre decisioni.-
Vi confermo l’andata in scena di Conchita per giovedì 24 corr. Spero e conto di vedervi assieme a Clausetti.
Con tante cose affettuose
vostro Zandonai