[Pesaro] 28 ott. 1943.

Spett. Ditta G. Ricordi e C.
        Verbania - Intra
Ricevo la vostra in data del 22 corr., la nota esplicativa che riguarda la difesa del vostro patrimonio artistico prudentemente salvato dalle terribili incursioni aeree di Milano e l'elenco dei miei manoscritti messi in salvo nei varî ricoveri da voi approntati.-
Vi assicuro che la distruzione dei miei materiali da voi subita nelle ultime incursioni mi ha procurato un immenso dolore. Il patrimonio della Ditta Ricordi è moralmente legato alla stessa Nazione oltre che all'interesse morale ed artistico di tutti i musicisti del passato e di oggi dai più grandi ai più modesti; e il suo annientamento rappresenta un danno irreparabile. Ma questa che attraversiamo non è guerra; è un cataclisma spaventoso le <di> cui conseguenze quasi sfuggono alla nostra fantasia. Speriamo che i nostri discendenti possano almeno in parte ricostruire il perduto sulle basi che Voi siete riuscii a mettere in salvo. Ma quanta fatica e quanto tempo occorreranno.
E speriamo anche che qualche imprevisto possa mettere fine alla pazzesca distruzione che investe fino all'inverosimile cose e persone.- Prendo nota che i miei manoscritti sono stati posti in salvo mentre vi ringrazio delle vostre precauzioni alle quali auguro fortuna più che per le modeste composizioni mie, per quelle che rappresentano le glorie del passato e l'unica ricchezza che l'Italia potrà domani contrapporre a coloro che vinceranno quesa immane guerra.-
Gradite i saluti devoti e cordiali del
vostro aff^mo Zandonai