Milano 31 Dic. 76
Caris.° Tamplini.
In via confidenziale vi avverto che il vostro ritardo a venire reca un po' di disturbo a mio padre, che soffre dell'attuale stagione e vorrebbe andarsene: però egli nulla mi ha detto, e resterebbe in Milano ad aspettarvi. Nel dubbio però che la di lui salute possa soffrirne, crederei meglio che voi come voi scriviate che avendo molti affari pendenti, temete di perderli lasciando ora Londra, per cui, siccome ciò che si deve decidere per la Casa nulla offre d'urgente, credete sia minor danno il trasportare adirittura [sic] la vostra venuta verso il 15 Marzo: la stagione è migliore pei viaggi, e le deliberazioni che si prenderanno si potranno mettere ad effetto ugualmente in tempo utile. Soggiungete che sperate che il Sigr Tito approverà pure tale progetto.
Siamo dunque intesi, e ciò resti fra noi. Intanto mi è cara occasione per ripetere a voi e vostra moglie i più lieti augurj pel nuovo anno, e dirvi tutta la mia cordiale amicizia
V° Aff
Giulio Ricordi