“I Pini”

Via della Camilluccia 37

Roma 16 Ottobre. 1936

Caro e gentile amico,

            Da tempo non so più nulla di lei, e vorrei tanto avere sue notizie e essere tenuta al corrente di quello che lei e gli amici di Buenos-Aires pensate di fare, o avete già fatto, per la “FONDAZIONE RESPIGHI”.

Presto le manderò delle bellissime fotografie della casa, della biblioteca e del parco, che ho fatto fare in questi giorni e che penso le potranno essere assai utili per la propaganda.

Ieri ho visto S.E. Mazzolini, è stato, come sempre, tanto caro e mi ha detto che d’accordo con Ghigliani e Baldi hanno stabilito di dare alla riapertura della Stagione del S.O.D.R.E. una serie di concerti Respighiani di carattere popolare, a beneficio della Fondazione.

Mi sembra un’ottima idea; e anche mi ha detto che se si farà a Buenos-Aires nella prossima Stagione la “LUCREZIA”, Montevideo la darà certamente. Che cosa pensa in proposito la Direzione del Colon?

La ringrazio, caro amico, delle sue affettuose espressioni per il poco che ho fatto per “LUCREZIA”. Questo lavoro mi è costato davvero tanto dolore, e in più una grande amarezza per il contegno di Casa Ricordi.

Pensi che, ricevendo la partitura da me ordinata e compiuta, non si sono sentiti in dovere di mandarmi nemmeno un telegramma o una parola che mi dicesse la loro comprensione per quello che io avevo fatto in quel momento. Non solo, ma avendogli spedito insieme l’ultima partitura completa di Respighi (la Trascrizione per orchestra della magnifica Aria del Giasone) mi offrivano per questo lavoro un contratto che Respighi vivo non avrebbe mai accettato: nessun premio e il solito 40 per cento sui Diritti!..

A parer mio qualunque fosse stato il valore commerciale di questo lavoro doveva rappresentare per loro oltre che l’ultima partitura di Ottorino Respighi, un occasione [sic] per dimostrarmi la loro gratitudine per aver io, se non altro, risparmiato a Casa Ricordi infinite noie per trovare l’artista adatto a finire il lavoro (artista che naturalmente andava retribuito) e per aver avuto il lavoro in ordine e in tempo per essere stampato e pronto per questa stagione.

Creda, Guido, che ne ho avuto un vero profondo dolore perché ho sempre considerato Renzo Valcarenghi e Carlo Clausetti come buoni e vecchi amici e proprio in questo momento mi sono trovata di fronte solamente…. G. Ricordi & C. Sono stati gli unici a mancarmi in questa ora atroce.

Avrà certo saputo della ripresa di “LA FIAMMA” al Teatro di Stato di Berlino il 6 corr.[ente] e quella di “ORFEO” a Budapest, e sono lieta di dirle anche che “LA FIAMMA” andrà prossimamente all’Opera di Vienna, a Bologna, e inaugurerà la Stagione del Carlo Felice di Genova.

Io lavoro sempre moltissimo e seguito a non dormire, e ad essere terribilmente esaurita. Ma che fare? Il lavoro è ancora l’unica cosa che mi salva dalla pazzia.

La ricordo sempre, insieme a Coca, con tanto affetto e mando a lei e alla cara amica i più amichevoli saluti

Elsa

Trascrizione di Francesca Meroni

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura dattiloscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Nr. Allegati 1
Misure 280 X 220 mm

Lettera titolo LLET017568