Napoli, 10 - 5 - 1947
Carissimo Clausetti,
Pochi giorni or sono ebbi il piacere di rivedere donna Margherita e di trascorrere con Lei un lungo pomeriggio, ricordando insieme tante cose care ed anche ... dolorose del nostro passato!
Avrei parlato a Lei di quanto Vi scrivo se non avessi creduto meglio di ritornare a Voi direttamente come Vi avevo promesso.
Quello che mi avete scritto, caro Clausetti, intorno alla mia musica, per quanto io me ne renda conto, non giustifica (permettetemelo) un provvedimento così rigoroso, da parte della casa, a mio danno.
La musica ripubblicata dalla Casa da qualche tempo ad oggi, pure in condizioni belliche come quelle che mi avete gentilmente esposte, non merita, in verità, una maggiore considerazione di quella che avrebbe potuto meritare la mia così inesorabilmente distrutta. Io vi trascrivo, in prova, un elenco di alcune mie composizioni che furono accessibili in ogni tempo e che furono cantate e divulgate, in Italia e fuori d’Italia dai più celebrati interpreti del bel canto italiano. Queste composizioni, ripubblicate e valorizzate con più vivo interesse da parte della Casa, non potevano non rendere e sensibilmente.
Esse sono: Canta il mare – Passa Pierrot – Triste Aprile – Voce fra i campi – La Pavana – Spingole francese e tante altre.
Per tali composizioni potremo facilmente metterci di accordo, se inspirati scambievolmente da un senso di giustizia e di considerazioni amichevoli. Basterà, per raggiungere tale accordo, che la Casa mi autorizzi a collocarle altrove qualora non riesca a ripubblicarle nel corrente anno.
Quanto al resto della mia musica io mi auguro, per ora, che la Casa acconsenti a che io ne rientri in possesso per utilizzarla come più mi giova. E ciò non deve sorprendere se penserete che la Casa, distruggendone perfino le tracce, ha dimostrato decisamente, come si rileva dalla Vostra lettera, di rinunziarvi e senza alcun rimpianto!
Vogliatemi bene, Caro Clausetti, anche dopo questa lettera che tanto mi costa e nell’attesa di un gentile riscontro credetemi
Vostro
Enrico de Leva
Via dei Mille 16 -