Data: 22/9/1948



Luogo: Milano

ID: LLET020142




 

VIA AEREA

 

Egregio Signor

M°. Giancarlo MENOTTI

Capricorn

MOUNT KISCO (N.Y.)

(U.S.A.)

Milano, 22 Settembre 1948

EC/EZ

Caro Menotti,

 

            avrai già saputo da Mr. Heinsheimer che tanto Franco che io abbiamo assistito alla prima esecuzione del tuo “Telefono” al Festival di Venezia, e che abbiamo avuto il piacere di vedere un piccolo gruppo di fischiatori professionisti, che avevano iniziato il loro lavoro prima ancora che si levasse la tela, ridotto a mal partito dal pubblico, che si è invece divertito moltissimo al tuo lavoro. Inutile aggiungere che tanto Franco che io siamo stati entusiasticamente con la maggioranza.

 

            Quanto alla stampa, ho letto critiche ottime e altre pessime, oltre ad alcune che hanno tenuto prudentemente la via di mezzo. Ti confesso che tanto le une le altre, che le altre ancora, non mi hanno eccessivamente interessato, perché ormai ho troppa esperienza su quello che vogliono dire le critiche, buone o cattive che siano, e mi sono più che mai convinto che, soprattutto nel campo del teatro, quello che vale è il giudizio del pubblico.

 

            Il motivo di questa mia lettera non è quindi di informarti dell’esito del tuo “Telefono” a Venezia, ma un altro. Desidero cioè avere la tua approvazione su un progetto del quale ti ho già parlato altra volta.

 

            Io ritengo che i tuoi lavori teatrali, piuttosto che cercare la fortuna nei grandi teatri italiani - teatri che adunano normalmente dei pubblici stanchi e poco interessanti - dove possono essere di difficile accesso, dovrebbero invece venire sperimentati nei piccoli teatri delle grandi città o nelle provincie, per giungere direttamente al pubblico che ancora sa darci delle reazioni sincere. Senza trascurare quindi la possibilità di far rappresentare i tuoi lavori anche nei grandi teatri, rimango sempre del parere che un impresario intelligente che sapesse organizzare un all-Menotti program, da portare in giro per l’Italia, potrebbe forse avere fortuna. Ma per fare ciò ritengo necessario poter disporre anche di “Amelia al Ballo”  in una versione adatta per i piccoli teatri, e cioè con uno strumentale ridotto alle proporzioni di quello della “Zitella” e del “Telefono”.

            Ti chiedo quindi, come già una volta ti ho chiesto, se saresti disposto a ridurre la partitura di “Amelia”, e, qualora non ne avessi voglia, se eventualmente ci autorizzeresti a farlo fare da altri (Nino Rota?).

 

            L’impresario intelligente non l’ho ancora trovato, e quindi quello che ti scrivo e la tua eventuale adesione, potrebbero anche non portare a nulla. Ma desidero comunque avere la tua opinione per l’eventualità che il mio progetto divenga invece realizzabile.

 

            Fammi sapere perciò qualche cosa ed abbiti una cordiale stretta di mano.

 

Fir.to E. Clausetti

Trascrizione di Alessio Benedetti, Maurizia Pelaratti
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura dattiloscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 300 X 220 mm

Lettera titolo LLET020142