Viareggio, 31 luglio 1915

Gentilissimo Commendatore

Le scrissi, orsono circa quindici giorni annunciandole la mia venuta qui a Viareggio e come fossi in attesa di un Suo cenno onde inviarLe il definitivo mio indirizzo per ricevere il materiale della riduzione del “Macigno” da correggere; ma stante che alcuna risposta ho sinora da Lei ottenuto ne arguisco che la mia lettera, per un caso che definirò “bizzarro” non Le sia pervenuta.

A mia madre che, non avendo potuto con Lei conferire, si rivolse al Signor Cantù, fu risposto appunto in questo senso.

Ciò essendo, per evitare il ripetersi di questo seccante contrattempo, Le faccio portare a mano la presente.

Io mi trovo dunque qui dall’8 luglio, nient'affatto entusiasta del luogo, ma per amore di salute. Credo infatti notare che questo clima e questa vista mi conferiscano.

Sono interamente a Sua disposizione per cominciare la revisione del “canto e piano” Macigno. Se un Suo cenno, ch’io attendo qui all’Hôtel Savoia Bristol, mi annuncia che Lei desidera sia fatto subito Le invio a volta di corriere la mia decisione di attendere il pacco (che mi abbisogna contenga anche la partitura d’orchestra per eventuali confronti) qui, oppure a Milano.

Anch’io non domando di meglio che avere tutto fatto quanto mi riguardava per l’opera mia e di saperla definitivamente pronta.

Attendo dunque una Sua gentile parola e porgendoLe i miei più distinti ed affettuosi saluti mi dico sempre di Lei dev.mo

Victor de Sabata