15 viale Giulio Cesare
Roma (26)

7 giugno 1923

Egregi amici,

debbo fare appello alla vostra benevolenza perché mi sia perdonata una gaffe. E dichiaro candidamente che se l’amico Cencio - che vedo oggi reduce da Milano - non me l’avesse fatta notare, non avrei nemmeno pensato a riparare.
Ricevetti a suo tempo la lettera ufficiale 3 maggio, ma la interpretai come una semplice conferma che non richiedesse risposta. Gaffe, dico, perché se la Ditta mi confermava per iscritto il verbale accordo, era naturale che io dovessi confermare per iscritto l’espressione del mio ringraziamento. Peccato confessato ...
E poichè ho la occasione di scrivere a tutt’e due, desidero ringraziarvi anche e rinnovarvi le mie scuse per il fastidio che vi siete assunti e ch’io v’ho dato, di regolare la questione Montemezzi. Era una questione di giustizia e di principio, non di denaro: e se voi avete ritenuto che così fosse onorevolmente risolta, bene est.
Ossequi alle gentili signore, di cui non dimentico l’infinita cortesia: a tutti mille cordialità.

dev.
Guastalla

Egregi
Comm.ri Clausetti e Valcarenghi
Milano

Trascrizione di Alessio Benedetti
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 270 X 215 mm

Lettera titolo LLET008918