Napoli 10 Agosto 1831.         Andreatini Luciano. Di tempo in tempo io mi vedeva per l’addietro onorato da lei della commis^ne di stamparle qualche sua composiz^ne, e per la premura che poneva in servirlo e della nitidezza ed eleganza delle edizⁿⁱ io mi lusingava ch’ella fosse contento di me, e che mi avrebbe continuato l’onore de’ suoi comandi. A cosa devo attribuire il vedermi da sì lungo tempo senza il piacere di sue lett^e e commisⁿⁱ? Sarebbe davvero un peccato ch’ella avesse rinunciato allo scrivere, giacchè le sue opere si distinguono dalle altre per un’eleganza originale e per un brio non troppo comune. Non volendo però né potendo suppor questo, mi spiacerebbe d’essere incorso involontarit^e in qualche torto verso di lei, che lo avesse determinato volgersi ad altri [cancellatura] editorj. Spero però ch’ella mi convincerà del contrario col rinnovarmi le sue commisⁿⁱ, come una volta, chè certamente io terrò sempre onorata la mia calcografia ogni volta che potrò pubblicare qualche lavoro che porti il suo nome etc.