Data: 19/4/1896



Luogo: Parigi, Francia

ID: LLET000178




Parigi, Domenica, 19 Aprile 1896

Caro Sor Giulio, 

Trovai il vostro telegramma ieri sera rientrando all'albergo per andare a letto. In questi giorni di Conferenza Souchon e Lobel sono sempre in giro per guadagnare adesioni ai loro progetti onde avvenne che gli impiegati della Società non pensarono di mandarmi il telegramma all'albergo, se non al momento di chiudere gli uffici.

Stamane andai alle otto a cercare di Souchon in casa sua, ma è giorno di Domenica, e Souchon in assenza di sua moglie andata per salute ai Pirenei era uscito per tempo onde accompagnare i figliuoli a non so quali esercizi religiosi che li avrebbero occupati tutta la mattinata. Mi dissero che oggi era a dejeuner ed a pranzo fuori di casa. Corsi dal Pouillet, ma non fui più fortunato. Era fuori per affari. Potei però telefonargli presso un'altro avvocato dove stava in consulto ed egli mi fissò un'udienza per domattina dalle nove alle dieci. 

Intanto, ho fatto altri passi. Da conversazioni avute col Roux i giorni passati avevo potuto argomentare ch'egli fosse in relazione di grande amicizia col Presidente del Liceo di Pesaro, relazione che data dal tempo del Pedrotti che era intimissimo del Roux e credo anzi parente. Mi recai dunque subito dal Roux al Grand Hotel, gli esposi la questione che egli già conosceva e lo trovai caldissimo sostenitore degli interessi del Liceo di Pesaro. Allora ottenni che oggi stesse scrivesse al Ministero nei termini i più calorosi nel senso non solo di scongiurare l'annullamento del decreto, ma di sostenerne la riconferma. Il Roux in questo momento esercita sul ministero una grande influenza perché egli è l'alter ego di Giolitti il quale torna a far da padrone dietro le quinte. Di più, il Compans Sotto Segretario all'Agricoltura è legato al Roux per ragioni elettorali. Oltre la lettera al Ministro, il Roux ne scriverà oggi stesso una pressantissima al Compans. 

Riguardo alla Conferenza sarà impossibile ottenere che la nuova convenzione di Berna, stabilisca la durata secolare del Diritto d'autore, perché questo non appartiene alla legislazione internazionale, ma bensì al diritto proprio di ogni paese. Tuttavia ho persuaso il Roux ad insistere perché fra i voti emessi dalla Conferenza, e dei quali sarà fatta speciale menzione nei verbali che si pubblicheranno ci sia anche questo: che i singoli paesi estendano in tal senso la durata dei privilegio. A ciò aiuteranno il Pouillet ed i rappresentanti tutti della Francia, della Svizzera e della Germania. Ma avremo probabilmente avversi gli inglesi e certamente i Norvegesi. Però la loro opposizione che sarebbe temibile se si trattasse di deliberazioni aventi forza di leggi internazionali, perché a queste occorre l'unanimità dei voti, non avrà gran forza trattandosi di voti emessi in forma di desiderata. Al più nei verbali si farà menzione o della loro opposizione o della loro astensione. 

C'è un'altra questione grave assai e che mi pare (a giudicarne dalla parte che assunse in riguardo il Tito in tutti i congressi) debba starvi molto a cuore. Ed è la questione del diritto di traduzione. Qui il Roux era venuto con animo deliberato di opporsi risolutamente al proposto allargamento. A ciò lo avevano spinto il Treves, il Vallardi ed altri editori letterarii. In questi giorni io l'ho già indotto ad accettare almeno i 20 anni invece dei 10 - e non dispero di condurlo ad accettare nella loro integrità tutte le proposte francesi. 

Anzi a questo riguardo devo dirvi che il Souchon, il Lobel ed il Pouillet sono felicissimi della mia venuta perché sentono che senza di me, il rappresentante diretto dell'Italia avrebbe dissentito da essi. Già più volte ebbero occasione di dirmi: quelle fortune que vous soyez là. E conto di valermi di questa loro soddisfazione per ottenere più calorose ed esplicite le dichiarazioni riguardanti l'affare di Pesaro. Già dissi loro che la mia venuta era opera vostra. 

Domani vi telegraferò l'esito dei miei colloquii con Souchon e Pouillet, state sicuro che non tralascierò nulla per conseguire l'intento e perché voi siate contento dell'opera mia. Scrivetemi notizie del Tito. Tutti me ne domandano. 

Vostro aff.

Giuseppe Giacosa

Trascrizione di Veronica Mondoni
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 200 X 125 mm

Lettera titolo LLET000178