Data: 26/2/1908



Luogo: s.l.

ID: LLET000233




[26-2-908]

Carissmo Signor Collaboratore,

sono dolentissimo di toglierLa al Suo tempo e alle Sue occupazioni, e sono oltremodo dolentissimo anche, e per me, e pel mio tempo, e per le mie occupazioni. Ma, come Ella dal qui unito foglio vedrà, la colpa non è mia. Si tratta di Héllera e del duetto scena che chiude il I°atto. Da un foglietto lasciatomi dal M° Montemezzi vedo che la calligrafia è Sua; per questo mi rivolgo a Lei .

Il difficile nei libretti è far parlare i personaggi conservando caratteri e come la situazione loro esige. Se così non fosse la preoccupazione di cercare dei soggetti nuovi sarebbe perfettamente inutile perché non varrebbe la pena di cercare il nuovo se si dovesse, per legge musicale o per facilitare e appianare, trasformare questo nuovo o nel “solito” o nel “vecchio”.

Il duetto, così come è nel foglietto, è non solo un duetto fuori-posto pel soggetto, ma, a mio avviso, è un duetto da 3°atto. C'è troppa violenza! Io non conosco l'orchestrale che Montemezzi metterà come piedestallo per sostenere queste parole di un erotismo, ripeto, da 3° atto e per altro soggetto, ma è certo che se l'orchestrale renderà le parole non darà certo né la intimità paurosa di quel Salotto-Restauration, non la profondità di quella notte resa anche più silenziosa dalla sordina di neve colla quale il cielo la soffoca e, infine, non la situazione voluta da quei due protagonisti romantici. Qui, caro Signor Giulio, non deve essere un tumulto dei sensi ma di anime!

Hellera è dama vera, è ancora “la moglie onesta”, ed è soprattutto “la madre”! Le sue piccine le abbiamo già conosciute; noi sappiamo che sono lì vicine; noi conosciamo la porta perfino di quella camera dove esse dormono! Noi non possiamo far parlare ad Hellera un linguaggio passionale con esplosioni da cantaride! Per questo - non essendomi mai sfuggita l'essenza della situazione - ho sempre insistito sul titolo Héllera perché la nostra protagonista potesse trovarvi uno sfogo vedendo in questo suo nome di = edera = quasi un presagio per una fatalità d'amore, la predestinazione del suo dramma. Anzi, nel mio originale (beninteso, perduto...come già andò pure perduta la mia tela di Femme et le Pantin) avevo messo anche prima un accenno non parendomi sufficiente quello che pur tuttavia chiude il I° atto.

Dunque Ella può immaginare come io sia rimasto quando mi sono trovato di fronte al Suo foglietto che è una vera bomba verista in mezzo a vetrerie di Murano! Ho cercato di interpretare secondo la situazione e il carattere dei personaggi il Suo foglietto seguendolo come una guida. Non parlo di difficoltà! Solo Le osservo che nel foglietto i versi si seguono e non si rassomigliano; ritmo e metro vi variano; le rime vi corrono indipendenti e gli sdruccioli anche. È per necessità di musica? La musica è venuta prima o dopo?. Perché io qui devo tradurre due volte: e la traduzione pel mio libretto, e quella che deve adattarsi alla musica. Ed è certo non una traduzione facile quella di dover dare nel medesimo tempo e le parole che esprimono il vero linguaggio della situazione e quelle che possono corrispondere musicalmente. E poi che sono a metà di questa traduzione penso di inviargliela perché Ella veda dove io fui costretto a mutamenti.

Vista ed esaminata questa metà (poiché quello che viene dopo è verismo anche più catastrofico), Ella mi dirà se posso proseguire usando di quel diritto di autore che la legge concede a chi mette come garanzia del proprio lavoro il proprio nome e che Casa Ricordi - almeno con me - sa rispettare così poco.

E di questo = poco = ne possono testimoniare la verità le due prove di Helleranon mieuna diversa dall'altra, parlando affare: Ella mi deve dire che Ella si è già messa d'accordo col Sigr Tornaghi o se crede che debba scriver io direttamente....

Non si faccia scrupoli e si serva di me come crede!

Fra collaboratori guai se non si va d'accordo....sopratutto nel farla all'Editore: Delenda Carthago!

Suo affmo

Illica

Trascrizione di Archivio Ricordi
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET000233