Data: Senza data



Luogo: s.l.

ID: LLET000285




Cariss° Signor Giulio,

una grave menda del libretto - gravissima ma che senza modificazioni possiamo non solo evitare ma anzi mutare in un pregio - dato il carattere bizzarro del soggetto e dei personaggi. Per due atti - 2° e 3° - i nostri eroi - ad onta della neve e del freddo fanno all'amore, mangiano, discutono, litigano all'aperto. Nel 3° atto tutto vi è giustificato dal non volere entrare di Mimì, dell'uscire di Rodolfo e poi dal litigio fra Musette e Marcello ma nel 2° atto non è giustificato che dalla necessità di dovervi fare agire e cantare i personaggi. Nella Ia tela mia - Ella ricorderà - vi era parte dell'interno del Caffè Momus - ma poi la divisoria è scomparsa - noi ci siamo accontentati di dire = A Parigi.... la Vigilia... si sta anche all'aperto!..= e abbiamo lasciato correre.

Coi nemici e i critici in malafede del giorno questo nostro accontentarci è un po' troppo ingenuo, creda! E lasciare quasi tutto un'atto seduti ad un tavolo i bohêmes a cenare così senza che nel libretto neppure una parola venga a giustificarne il perché, creda anche, è troppa buona arma perché tali Signori non debbano adoperarla. Io Le dico che lasciando così noi veniamo anche - per lo stesso motivo - a danneggiare il 3° atto nel quale invece (quando però si troverà modo di far capire che la scena si svolge sul finire di Febbraio) tutto è logico - tutto è a posto.

Ecco che cosa convien dunque fare:

1° = Nella primissima didascalia descrivente la disposizione scenica bisogna accennare che il Cafè Momus è così pieno zeppo di avventori che alcuni borghesi furono costretti a seder fuori - onde logico il portar fuori del tavolo per mezzo dei bohêmes -

2° = quando appunto escono i bohêmes non sarà mal fatto ad accennare pure in una didascalia la comparsa del cameriere vedendoli cenar fuori - (perché un conto è far bere all'aperto una bibita, ma una cena.....)

3° = accennare in altra didascalia all'ira di Mitonneau appunto perché Musetta lo fa cenar fuori ed egli pure rialza il bavero etc. etc...

4° = Che Rodolfo si dà una gran cura di coprire ed avviluppare nello scialle Mimì.

5° = anche i  bohêmi costretti a cenar fuori dalla folla che invade Momus e sopratutto dalla insofferenza che essi per istinto artistico hanno del contatto col volgo, al principiare della cena rialzano i baveri, ma poi, col vino, coi liquori finiscono col non accorgersi più del freddo al punto che Colline perfino si sbottona il panciotto per digerir meglio.

Come Ella vede sono vere inezie ma che io credo necessarie. Se Ella crede consegni al latore di questa una bozza del 2° atto - e questa sera o domattina al più tardi..

Capisco quello che Ella dirà..... Vedrà - farò in modo che si possa accomodare la cosa senza disturbo di lastre. Già - come si è dovuto introdurre quelle didascalie della = botte......

Facciamo così: .. io riduco le didascalie a 2 sole - una (giovandomi di quella del tavolo) - l'altra per Mitonneaux. Me le concede?...

Se sì consegni la bozza al latore e dentro oggi....il dente è cavato.

Suo aff  L. Illica

Trascrizione di Archivio Ricordi
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 210 X 138 mm

Lettera titolo LLET000285