Preg. Sig.re Vin.zo Giacone
Appaltatore del R. Teatro Carignano
Torino
Lucca 19. Marzo 1842
Pregiatis. Sig.re
Mi duole infinitamente che per la prima volta in cui abbiamo avuto di che trattare insieme non possa andare ad iffetto la conclusione della trattativa, sebbene dal mio lato io non ne abbia alcun duolo.
All’epoca della mia partenza da Venezia rimasi in accordo con l’amico Ambrogio Pellanda per la trasmissione sollecita alla mia direzione qui in Lucca della Poesia pel nuovo duetto da mettersi in Musica ed aggiungersi nell’esecuzione della Saffo sopra coteste Scene, di cui era incaricato l’abilissimo Poeta Peruzzini.
Siamo a quest’oggi e nulla ho per anche veduto; anzi il nominato Ambrogio con Lettera degli 11. stante mi preveniva non avere per anche ottenuto dal Peruzzini la Poesia, e pregavami pel caso che questi gli avesse voluto mancare, a voler porre in Musica, ristringendomi al solo duetto, la Poesia già da voi precedentemente inviatami.
A franco parlare com’è mio costume, debbo ingenuamente annunziarvi che ove io agissi con lo spirito di venalità, avrei indilatamente posto mano al lavoro servendomi di quei versi quali però non ho mancato di nuovamente studiare onde compiacere ai vostri desiderii ed alle premure di Pellanda!
Ma è forza dirlo: quella Poesia non mi và a sangue, ed uso come io sono a non agire con spirito d’interesse, ma con lo scopo di non tradire la fiducia di coloro che mi onorano delle loro commissioni, mi trovo necessitato a dichiararvi che mi duole di non potervi servire.
Non attribuite a mia colpa questa circostanza, comandatemi in altra occasione che mi farò un pregio di servirvi e credetemi sempre
Vostro Aff.mo Servo ed Amico
Giovanni Pacini [firma autografa, in calce alla lettera dettata]