Sig. Giovanni Ricordi

Editore e Negoziante di Musica ecc.

Milano

Lucca P.mo Marzo 1843

Pregievole Amico

Bando al passato; Le dimostrazioni di risentimento da me fatte sull’Articolo inserto nella Gazzetta Musicale sul conto della mia Fidanzata credei depositarle in seno della amicizia, né ho avuto pensiero di offendere alcuno.

Egli è ben vero che le troppo enfatiche espressioni dettate da una penna a me ignota pregiudicare potevano anziché portare vantaggio al mio Lavoro; ma egli è bensì vero, volendo in qualche parte rimproverare chi si lasciò trasportare nei suoi enfatici detti, causati però dall’entusiasmo universale di un Pubblico intelligente, potevasi non deturpare quella gloria che acquistossi un fortunato, se non meritevole Italiano, ma il torno a ripetere, bando al passato.

Certo io mi era che lo spartito della Fidanzata Corsa non sarebbe sfuggito dalle tue mani; spero che pel mio amor proprio quest’Opera verrà stampata con quella accuratezza che è propria al tuo stabilimento; se tu credi, prima di completarne la stampa, che io debba rivederla, disponi di me.

Avrai saputo l’esito strepitoso della mia Maria Tudor. Anche quest’Opera percorrerà in breve l’Italia.

Iwanoff e la Marini sono insuperabili, ed hanno protestato di non debuttare che con questo Spartito: Ecco così redivivo il nome del tuo Pacini.

Ti raccomando la mia Messa di Requiem che dedicare vorrei, qualora fossi in tempo, all’Eminentissimo Sig. Cardinale Tosti protesoriere di Sua Santità.

Voglio sperare che non mi ricuserai Copia dei Pezzi che finora hai stampato.

Ti raccomando di nuovo lo stradamento sollecito e il più possibile pronto disbrigo della Causa riguardante l’eredità Calcaterra.

Amami e credimi sempre

Il tuo Aff.mo Amico

Giovanni Pacini [firma autografa a sottoscrizione di un testo scritto sotto dettatura]