Mio Carissimo [seguito tagliato da lacuna materiale]

Lucca 18 Aprile 1848

In fede mia io credo che fra me ed i coeredi di mia Moglie si giochi una partita agli Scacchi. P.^ma mi si chiede una giunta alla Procura, ed io la spedisco. Ora mi si chiede la prima, e seconda autorizzazione concessami da mia Moglie. Ma la prima di queste non è nelle mani del Sig.^r avv.^to Magatti? Come potevo io diversamente sottoscrivere gli atti che s’inoltrarono al Tribunale? In quanto alla 2.^a eccola qui unita.
Spero quindi che non vi sarà bisogno d’altro! In caso diverso ti supplico di pregare il Sig.^r Avv.^to Angiolini a pormi per esteso cosa debbo fare ed in quali termini!
Altrimenti non si verrà mai a fine di questo malaugurato affare. Perdona il disturbo.
Esulto che la nostra comune Patria, L’Italia, sia finalmente redenta, ed abbia spezzato le catene della schiavitù! Lode eterna a Pio IX!!! – Addio, amami

Il Tuo aff.
G. Pacini

[Lateralmente:] P.S. Ti prego sapermi dire se il Manara, che sento tanto decantare nelle azioni di gloriosa intrapresa, sia mio genero. Ti chiedo questo favore poiché sono in pensiero per mia Figlia Amazilia della quale non ricevo notizie da un pezzo. –

Al Pregiatissimo Sig.^r
Il Sig.^r Giovanni Ricordi
Negoziante di Musica
Milano