Data: 13/9/1909



Luogo: Berlino, Germania

ID: LLET003623




Berlino 13 Settembre 1909
Kurfürstenstrasse 87
 
Caro Signor Tito, il ritardo con cui rispondo alla vostra lettera è causato dalla lentezza impiegata da Gregor [Hans Gregor, allora direttore della “Komische Oper”] nel darmi le informazioni che chiedevate. Ecco: il non plus ultra, dei pittori di figurini e di scene, è il Professore Heinrich Lefler, Vienna 1 Opernring 16. Ho visto di lui gli schizzi delle scene di ˝Pelleas˶ …; la messa in scena di Parigi diventa ben poca cosa al confronto. I prezzi?.. Gregor non ha saputo dirmeli. Evidentemente tutto dipende dalla quantità delle ordinazioni. In ogni modo Gregor lo mette in primissima linea tra i pittori del genere. ….
Le prove di ˝Risurrezione˶ (sulla scena) procedono magnificamente. Non esagero. Ore intere si respira l’aria infetta del palcoscenico. Talvolta dalle 10 alle 5!!!. E non siamo che alla fine del 1° atto! – Figuriamoci il 3°.
Gregor pensa però sempre di andare in scena ai primi d’ottobre. Da parte mia, credo che se la "prima" avrà luogo l’8 Ott. è già una gran fortuna.
Intanto – è la sacrosanta verità – se gli artisti agissero per metà così bene come il direttore loro insegna la parte "gesto per gesto" ˝Pensiero per pensiero", avremmo una rappresentazione "monstre". Malgrado ciò, son sicuro che anche voi ne sareste molto soddisfatto. I cambiamenti, o per meglio dire, le modificazioni che Gregor ha esatto si riducono a tre - meno qualche taglietto qua e là di poche battute.
1°. Lo sviluppo maggiore della fine del primo atto, dopo l’"a due", e ciò per un giuoco di scena che richiede un po’ più di tempo. I due si abbandonano man mano l’una a l’altro, nel trasporto della passione, finché gli spettatori hanno la comprensione esatta di quello che accade. 2°. La soppressione della scena tra Katiuscha e la bambina, a l’ultim’atto - la quale, secondo Gregor, non dava abbastanza l’idea della sofferenza senza mai un raggio di luce, inflitta ai poveri deportati = quella scena è però sostituita da un’altra, breve = Kritzloff, Vera e Katiuscha (quando il primo diceva: vorrei sedermi un poco al sole, e che ora non lo dice più, perché il Sole, il gran Sole della redenzione non sorgerà che alla fine) saranno nella capanna di sinistra, le due donne intente ad assistere il tisico – e ciò durante il dialogo tra Dimitri e Simonson.
A duetto finito, Dimitri esce di scena (l’ufficiale avendolo chiamato), Simonson resta un po’ pensoso. Ma, di dentro l’appello dei deportati, che si suppone abbia avuto già luogo, ne porta assenti quattro (Kritzloff, Vera, Katiuscha e Simonson) allora un cosacco appare, alla ricerca di questi. Brutalmente minaccia Simonson. "E gli altri?" Simonson accenna la capanna. Il Cosacco si china verso l’entrata di essa e chiama con voce rude i ricoverati. Questi, con evidente stanchezza, si caricano i sacchi contenenti le loro masserizie sulle spalle e sotto la sferza del soldato si avvieranno lentamente a raggiungere la loro "Colonna". Katiuscha, sopraffatta dal peso del sacco, barcolla: il cosacco spingendola con violenza la fa ruzzolare … a questo punto appare Dimitri. A tal vista sta affranto per un minuto - poi, con autorità ingiunge a l’aguzzino di proseguire, senza Katiuscha, ché questa li raggiungerà dopo avere avuto un colloquio con lui. … E il duetto finale segue. 3°. Dopo questo duetto, prima delle parole "Addio … baciami sulla fronte" nuovo sviluppo sempre crescente del tema: [esempio musicale, v. olografo] che, con l’elevarsi alla più piena sonorità, coincide col sorgere del Sole.
I cori canteranno internamente l’inno alla Pasqua. I due si baceranno - poi è Katiuscha che si allontanerà, lentamente, col sacco sulle spalle, mentre Dimitri la seguirà con lo sguardo umido di lacrime .. felici?..
Ecco dunque i cambiamenti. Scusatemi se mi sono male espresso. Ma voi leggerete tra le righe!.
 
Così la "Nostra" "Resurrezione" affronterà tra poco, sotto nuova veste, un nuovo pubblico. Quale ne sarà il risultato?...
È strano come questo lavoro, che pure presenta tante imperfezioni, mi è caro. Non posso sentirlo senza un’emozione profonda. Forse esso rievoca nella mia mente e soprattutto nel mio cuore, il tempo in cui lo scrissi, tempo dolce di grandi speranze … non realizzate … Ancora: beninteso! .. Ho troppo (senza modestia) un tesoro di emotività in me, perché un giorno o l’altro non scriva il "lavoro" (magari con "l" maiuscola!).
Che gran parolaio … direte. Ma "Resurrezione" – lo potrei altamente affermare – mi è cara … quanto a voi stesso è cara. È perciò che vi ho scritto su otto pagine. La carta è paziente … voi non sempre .. ma una volta tanto!!!. Mille ossequi al Signor Giulio - e mille saluti affettuosissimi dal vostro
-Franco Alfano-
 
[obliquamente:] E Sem che fa?. Io temo di dovere usare con lui come Maometto e la montagna!.. Ah! le donne!!!!
Trascrizione di Tiziana Gambaro
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 200 X 155 mm

Lettera titolo LLET003623