Carissimo Tornaghi,
Vigevano li 7. Giugno 1864.
Ti accuso ricevuta delle trecento lire che ti compiacesti consegnare a mio fratello e ti domando nuovamente perdono se fui costretto ad importunarti. Dopo domani partirò per Firenze e, se ti occorre qualcosa per colà, non hai che a scrivermelo. Ti ringrazio adunque del favore fattomi, come della gentile tua esibizione, di cui all’occorrenza sarò ad approfittare. Addio frattanto, mio carissimo! Contraccambiandoti i più cordiali saluti, sono
Tuo Aff.mo amico
Ant. Cagnoni