Gentil[issimo] Sig Ricordi

Stamane vi ho spedito con la posta la gran partizione della mia Silvia, con le parti per suggerire fatte a mie spese copiare, e vi domando scusa se non potetti far lo stesso per la gran partizione, fu ragione di economia.

Ricevo stasera i due atti di cessione di detta opera; mi son permesso, cagion qualche espressione, per esempio il venduto cangiato in donato, perché mi fa un certo senso sgradevole vendere un’opera per metà noleggio, mentre sono abituato a prendere migliaia di lire solo per cedere il diritto di rappresentazione delle mie opere: adesso, a S. Carlo, ho mille scudi (1200 ducati) per far rappresentare soltanto durante l’impresa Pusterla la mia nuova opera, restandomi la proprietà della musica e del relativo libretto. Perdonerete dunque le scrissi donato, come voi regalate a me il 50 per 100 sui noleggi: gli è un capriccio d’autore. Anche per la firma del poeta ho segnato io che rispondo del tutto: ma se poi volete quella non perderete che il tempo a mandarmi altra copia dell’atto di cessione.

Il pubblico napoletano che non potette nel Guglielmo Tell dar spago alla fissata ira sua, per la Traviata è stato rigorisissimo, salvando però la Perelli, che al suo posto è eccellente acquisto per S. Carlo. Dimani comincio le prove del Rigoletto con la prima compagnia. Spero dare un Rigoletto numero uno.

Di nuovo tanti e poi tanti complimenti dal

Vostro Aff[ettuoso]

Niccola de Giosa

Napoli, 26 e 27 Dicembre 1863