Data: 30/5/1918



Luogo: Viareggio, Lucca

ID: LLET007565




Carissimo ed illustre commendatore, Questa lettera Le arriva con un ritardo di un mese. Non per colpa mia, perciò non sia in collera con me e quando Ella mi dovrà telegrafare, mi mandi ancora come era solito: cordiali saluti perché questo mi fa molto piacere. 

Dunque: Io mi ero proposto di scriverLe per ringraziarLa delle molte cortesie usatemi, ma anche mi ero imposto di scriverLe una lettera di ringraziamento… solida che potesse dirLe come La sua benevolenza non fosse proprio malamente spesa e la base della lettera -mi dissi- dovrà essere che Puccini ha accettato il nuovo soggetto in tre atti.

Molti incidenti spiacevoli che Ella in parte conoscerà, mi hanno costretto, per ragioni di convenienza ed opportunità, a ritardare fino ad ieri sera la lettura della trama sceneggiata già da tempo pronta e stamani posso dirLe finalmente quello che avrei voluto dirLe un mese fa. Puccini ha fatto al mio lavoro una accoglienza che mi ha lusingato molto e mi lasci dire che mi par la prima volta che il maestro accetta un soggetto originale in tre atti di un librettista italiano. Non prenda per vanagloria questa che mi pare legittima soddisfazione. Non Le posso dire il titolo…perché… ancora non c’è!.. Non ne abbiamo trovato uno che soddisfi; quando avrò scritto i versi del primo atto, credo balzerà fuori. E quando il I° atto, fra pochi giorni sarà scritto, voglio sperare che troveremo il modo di incontrarci. Se Ella, allora, potesse fare il sacrifizio di una corsa a Viareggio riterrei questo un opportuno sacrifizio. E basta di ciò.

Randegger. A quest’ora Ella avrà ascoltato la musica scritta in un mese (!) e spero che ne avrà ricevuta l’impressione che io ne ho ricevuto. Belzebù mi pare una cosa molto riuscita e suscettibile di molte repliche fruttuose, ne sono convinto. Bisognerà curare la messa in scena bene. E a questo proposito vorrei chiederLe se Ella ha intenzione di far rappresentare subito il lavoro o di attendere l’autunno; perché come già dissi al Maestro, scelta la compagnia, che mi pare potrebbe essere o la Vannutelli o l’Angelini, se Ella non avesse nulla in contrario e per risparmio di equivoci, potrei scriver loro subito e trovare il mezzo di leggere il copione e far sentire la musica, perchè – e su questo insisterei - a quelle bestie feroci i copioni non vanno mandati ma deve andare l’autore a leggerli. Ciò Le dico per una lunga esperienza del genere di cui non posso qui dimostrarLe tutta la necessità per non dilungarmi troppo. Il copione è pronto; soltanto venutami a mancare la preziosa dattilografa viareggina che leggeva meravigliosamente nei miei scarabocchi, sono costretto a ricopiarlo a mano il che mi costa molto in questi momenti in cui comprerei i minuti. Ma fra 3 o quattro giorni glie lo manderò.

Per Randegger ho pronto altre cose ma Le dico con molta sincerità quanto segue: so che Lei tiene che egli musichi il fascino dei 20 anni e che Santarone sta lavorando al libretto; io non voglio assolutamente portar via del lavoro a un giovane collega tanto più che essendo egli al fronte e perciò occupato in faccende certo ora più… opportune non vorrei egli credesse che i rimasti in giù fanno di questi servizi a quelli… lassù. Se Santarone manderà il libretto e se occorreranno modifiche io sono sempre pronto senza alcun compenso a mettermi per il fascino a disposizione del Randegger per quanto potrà occorrere, senza che il Santarone abbia nessuno svantaggio materiale o morale.

Madonna Oretta. È naturalmente a sua disposizione. Ora dopo il successo, più di prima. Ella fu buon giudice…. augurale. Il successo è stato veramente grande. Non ostante la stagione avanzata e non ostante il Maggio non sia il mese buono per il Valle e fosse il IV° mese di per-manenza della compagnia a Roma ne sono state fatte 15 repliche ottime con una forte media (le prime 10 con 2200; non conosco le altre). Per M.Oretta aspetto una lettera dall’estero prima di esporLe alcune mie idee in proposito, pronto sempre a … ringraziarvi.

In questo mese di attesa Pucciniana ho scritto quasi due atti del libretto americano che Le manderò insieme ad altre trame; ed ho scritto il primo atto del libretto russo che Le accennai a Milano e che viene molto bene, per un maestro di cui quando Ella sentirà la musica, capirà che ho avuto… il fiuto buono.

È senza restrizioni un ragazzo che può fare l’operetta come pochi e dico così perché non voglio esagerare.

Le spedisco finalmente il III° atto di Lisistrata e mando a Clausetti la scena di Schicchi.

E smetto per non costringerLa a leggere un volume manoscritto il che non sarebbe piacevole.

Le invio i più affettuosi saluti e mi creda Caro Commendatore

il Suo aff.

Forzano

Viareggio 30.5.918

Trascrizione di Angelo Redaelli
Persone citate
Giacomo Puccini


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 210 X 135 mm

Lettera titolo LLET007565