Carissimo ed illustre commendatore, sono sicuro che le colonne d’Ercole del V decimale (non prenderei impegno di improvvisare una dissertazione sull’argomento) saranno le colonne in cui poggerà una meravigliosa scena di Suor Angelica. È il desiderio del meglio che tormenta il misero autore… indulga. Non si tratta che di portare un po’ avanti il giardino e di ricacciare il più possibile… nella quinta a destra la parte architettonica destra. Le prime scene dell’Angelica che si fondano su tante piccole azioni e diversi atteggiamenti di gruppetti di suore temo debbano restar sbiadite se tra loro e il pubblico v’è uno scuro intervallo architettonico. Son sicuro Ella troverà il modo di amalgamare il I e II bozzetto Rota.

Lisistrata. Comprenda il mio desiderio di potere almeno con un atto imbroccare in pieno il Suo:

“ora ci siamo davvero”. È una legittima aspirazione. Perciò pazienti ancora qualche giorno. Bisogna trar profitto dalle buone lezioni, altrimenti queste sarebbero sprecate. Le manderò il II° (versi) e la trama del III°.

Operette. Beppino Villani mi scrive dicendomi voler egli formare una gran compagnia di operette di cui sarebbe l’attor comico. E mi chiede protezione… morale e lavori. Lo stesso mi scrive una compagnia di secondo ordine ma buona che sta per formarsi. Se queste due formazioni vedessi prometter bene, vorrei portare un giorno il Villani da Lei per combinare una base di repertorio. Posso?

Inoltre: è venuto oggi da me un tal M^o Onofri che mi ha fatto sentire della musica di operette deliziosa. E non esagero. Io l’ho impegnato con lettera a scrivermi un’operetta obbligandolo a farla sentire a Lei appena pronta e a dargliela se Lei la vorrà. Ritengo di aver fatto un ottimo acquisto. Io gli farei quel libretto del Russo di 5 piedi e 6 pollici che ho completato come trama e che al maestro è piaciuto molto - che ne pensa?.

Ho altri buoni soggetti che Le sottoporrò appena finito Belzebù e usuraio. Venga pure il Randegger; per prudenza mi telegrafi e aspetti la risposta. In ogni modo credo che rimarrò a Viareggio e avrò tempo di lavorare. Ho letto la commedia del Bayard; vi risulta benissimo il fascino dei 20 anni che risulta poco nel libretto per ora ed è ottima la figura del Maresciallo che poteva vincere a Rosbach!. Le riscriverò in proposito.

Va benissimo: S[ua] E[ccellenza] Belzebù- benissimo. In quanto al Giolittismo… ahimè caro commendatore, troppe cose avrei da dirLe apprese in questo tempo e non liete purtroppo! Mi consolo pensando che fra 500 anni tutto ciò sarà ristretto in mezza paginetta di storia per la dannazione dei ragazzi delle elementari.

Dunque… libretti, libretti e non pensiamo al resto altrimenti si finirebbe assassini politici!.

Se Lei si mettesse a studiare i dati di fatto come ho potuto fare io, che ci hanno condotti a Caporetto, dovrebbe, convenire che c’è un destino infame che pesa su questa nostra Italia e che a varie riprese ha preso forme umane e si è chiamato Ramorino, Lamarmora, Persano, Baratieri e Luigi Cadorna.

Lasciamola lì. Ma guai a pensarci su! Creda. E ora…ora per un opuscoletto di poche pagine sull’attacco frontale siamo un popolo a cui il nemico ha preso in una azione 3400 cannoni e 300 mila prigionieri. Tenga per se queste cifre ufficiali. E se Sparta, Atene e il satrapo… americano si mettono d’accordo i peloponnesiaci e gli alleati di Atene che cosa possono fare?. Che sudiciume!. È possibile che questo sudiciume possa decidere dei destini dei popoli?. Sarebbe terribile, ci deve essere qualche legge superiore che regola questi cataclismi perciò… affidiamoci alla legge superiore e non pensiamo che ai libretti; almeno quelli possono dire qualche cosa di nuovo, la storia si ripete con una monotonia imbecille che esaspera. Sempre la medesima musica coi soliti effetti, gli stessi accidenti in chiave, le stesse cadenze che

[ultimo foglietto con firma è andato smarrito]