Carissimo ed illustre Commendatore, Avrei voluto scriverLe da qualche tempo ma ho voluto, prima, sapere con certezza se io sarei o no avviato a Modena al corso allievi ufficiali. Ora, dopo una visita, pare che al corso non mi avviino altrimenti e allora posso scrivere a Lei con maggiore sicurezza e tranquillità. Dunque: io ho finito da giorni Lisistrata; ho consegnato a Randegger Belzebù, credo con molta soddisfazione del maestro, e mi accingo (mentre con Randegger pensiamo già ad altro…) a spiccare… il volo verso i nuovi tre atti per Puccini; almeno lo spero.

Ho l’impressione che il M° cominci ad interessarsi dei due ragazzi, benché delle loro vicende poco ancora egli sappia, ma conto appena ricevute alcune notizie dal Lenôtre che cortesemente me le fornisce, di completare la trama. Vedremo.

Io volevo venire a Milano per consegnarLe e discutere Lisistrata completa e Belzebù e per parlarLe di varie altre cose. E avrei pensato – non potendo disporre di licenze a mio piacere - di venire a Milano dopo l’andata in scena di Oretta di cui le prove sono già avanzate. Se la commedia va bene spero vorrà prendere anche quella; tanto più che a questo proposito avrei da dirle barie proposte di maestri.

Venendo a Milano mi ripromettevo anche di regolarizzare la mia posizione con la casa dal lato conti; il che per lettera non può farsi; ma purtroppo mi vedo costretto a chiederLe un grande favore in attesa di questa regolarizzazione; io ho da pagare ora la pigione di casa ed ho una miseria addosso che fa ribrezzo. Io conto venire a Milano entro il mese perchè Oretta andrà certo su a giorni come Le fa fede questo telegramma di Guasti; perciò in attesa della regolarizzazione della mia posizione Le domando se la casa sarebbe disposta a mandarmi duemila lire che mi toglierebbero da gravi imbarazzi. Stia tranquillo, commendatore, che se non sapessi di poterglieli domandare non glie li domanderei; non Le aggiungo altro sicuro che Ella capirà tutto ciò che non dico. E raccomandandoLe anche la cosa mi creda coi più affettuosi ossequi

il suo affettuos.

Forzano

Viareggio *.918

Trascrizione di Angelo Redaelli
Persone citate
Giacomo Puccini


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 3
Misure 285 X 220 mm

Lettera titolo LLET007569