Pregiatissimo Sig Tornaghi:

Lecco 22 – Giugno 1875

È questione di memoria, ma io ho troppi dati per credere che la mia non mi fallisca nel ritenere che mi spettino ancora Lire 200 pel libretto Marion Delorme. Nella sala all'albergo del Porto mi vennero offerte Lire 500, le quali, dietro mia richiesta, vennero portate a 600. Immediatamente offersi al Fontana, che aveva pranzato con noi, metà della somma per averlo a collaboratore, e al Fontana pagai infatti la somma di lire 300 per un abbozzo di libretto che mi servì ad accendere la pipa. La Marion Delorme fu fatta da me; domandi al signor Perelli com'egli sia rimasto soddisfatto dell'opera mia. In verità, dopo la transazione generosa delle lire 600, sarebbe proprio un gran conforto per me l'intascare sole 100 lire per un libretto in quattro atti, nel quale ho poste tutte le forze del mio ingegno come per quelli pagati a 2000!

La prego a richiamarsi per bene alla memoria le sue promesse – e quanto alle Lire 400 notate nel conto del 28 Aprile 1874, Ella vorrà meco persuadersi che furono un largo a conto anticipatomi dal signor Giulio Ricordi dietro consegna dell'atto primo.

Mi spiace importunarla per una controversia di si poca entità – ma siccome le parole per me hanno l'identica forza di contratti bollati e registrati, desidero che la verità sia appurata onde non si supponga che io abbia tentato una frode.

La riverisco e mi protesto

Di Lei Devotiss[imo]

A Ghislanzoni