Data: 31/1/1856



Luogo: Genova

ID: LLET010354




Genova 31 Gennaio 1856 mezza notte

 

Amico caro

 

Unitamente a questa lettera ti rinvio la prova corretta del Postiglione. Avverti l’incisore che nell’ultima pagina manca una battuta intiera. Raccomando esattezza nelle correzioni ed osservare con diligenza alcune note che ho aggiustate e cambiate nell’accompagnamento.

Troverai qui appresso la lettera a Massimo D’Azeglio da stamparsi dopo il frontespizio dell’Album.

Nel frontispizio metterai per titolo = A Massimo d’Azeglio = Otto pezzi vocali con accompagnamento di Piano Forte per Angelo Mariani =

Tornando al Maestro Gambini ti confesso che la tua lettera da me ricevuta stamane destommi molta illarita [sic].

Chiudevo quelle poche righe scritte in fretta nel negozio di Marinangeli quando entrò Gambini e tentò subito di rimettere sul tapeto [sic] la lettera che t’ha indirizzato. Vi era il Maestro Peri e diverse altre persone conscie [sic] della sua stramberia e non poterono astenersi dal meravigliarsi e dal qualificarlo come un uomo che abbia perduto il ben dell’intelletto. So che di questo ne hai anche scritto a tuoi corrispondenti, ed anzi Garibaldi mi fece vedere la tua lettera. Tutti sono stupefatti.

Qui però niuno di costoro osa esprimere intiere le sue idee giusta il carattere municipale di qui. Ma la cosa è così enorme che salta agli occhi di ognuno.

Ne parlai a Sanguinetti e lui più indipendente di tutti battezzò il Gambini con un epiteto che io non vorrei. Domanda un po [sic] a Sanguinetti se gli fece buoni interesse la Traviata.

Ho troppe ragioni per raccomandarti ancora una volta segretezza e discrezione poiché abito un tale paese dove l’arte è disconosciuta, dove l’invidia regna sovrana e dove fino a ieri la musica era rappresentata da gente che mi vergognerei di chiamare, non solo artisti, ma prossimo.

E la prova la fornì anche alle sue spese il povero e bravo Mandanici morto di crepacuore per trovarsi i mezzo a questi artigiani privi non solo di buon gusto nell’arte, ma anche di buon senso ed umanità.

Vi è qualche rara eccezione ma la massa te lo ripeto è iniqua assai! A me poco male possono fare, anzi tocca a loro rodere il freno e mordersi le unghie ma per altro io soffro in certi momenti di questo degradante spettacolo, ho onta per loro e per conchiuderlo in una parola, ti confesso candidamente che bene mi giunga di potermi collocare in posto sicuro, onorevole, e conveniente ad un tempo, io fuggo da questo paese e scuoto ancora la polvere che me ne rimane sugli stivali. Bada che intendo sempre parlare nel campo dell’arte, bada che intendo sempre di fare un’amichevole [sic] sfogo col mio caro Tito che considero qual mio fratello.

Per citartene una sola, ti dirò che nell’estate scorsa il Gambini s’era fiso [sic] in testa di essere un gran direttore d’orchestra, ed alla disapprovazione del pubblico e alle censure dei giornali credette rispondere di propria penna con insolenze che venivano indirettamente a colpirmi.

Ho ancora i documenti in mano stampati che all’occorrenza potrei farti vedere.

Se qualche volta fanno una concessione al mio povero ingegno non so come ciò avvenga. Fa che Mazzucato parli delle mie nuove composizioni. È tardi in altro momento ti parlerò più al lungo di queste e di altre cose.

Un saluto alla tua famiglia al Professor Mazzucato a Cerri e credimi

il Tuo Angelo Mariani

Trascrizione di Attilio Giovagnoli, Luigino Pizzaleo

Opere citate
La Traviata

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 252 X 194 mm

Lettera titolo LLET010354