Data: 22/11/1901



Luogo: Pesaro

ID: LLET010802




Pesaro, 22,XI, '901 =

Carissimo Commendatore,

ebbi un suo telegramma con R.P. a proposito di un progetto per dare Iris a Pesaro.– Oggi posso dirle che questo progetto non è mai esistito (fra quelli presentati dall'impresa Bolcioni e da altri al Municipio di Pesaro) e che in ogni modo non è possibile parlare di opere mie a Pesaro in questo momento.–

Purtroppo la lotta terribile è giunta a tale punto da rendere la mia posizione insostenibile.–

Resisterò fino alla fine, come ho resistito per più di sei anni, ma prevedo la mia caduta inevitabile.–

Peccato!– Perché sento che avrei fatto qualche cosa di utile per la nostra Arte.–

Ma, d'altronde, io sono fatalista ed osservo pacificamente la parabola discendente della mia stella.–

E se gli affari di Pesaro vanno a rotta di collo, peggio ancora vanno gli affari coi miei editori.– Con Sonzogno ormai tutto è finito (e dal profondo del cuore ne ringrazio Iddio); le opere mie hanno tarpate le ali.– Il Ratcliff a Roma si è dato per ragioni politiche! – L'impresario Mazzolani radicale-repubblicano riuscì ad avere il Ratcliff per mezzo di Taroni, di De Andreis e di Mussi; poiché Sonzogno non ne voleva sapere.–

Ed è così che il povero Guglielmo è stato svegliato di soprassalto dai suoi placidi sonni; e per poche sere si è assoggettato malinconicamente agli applausi dei buoni Romani che ancora mi adorano; ed ora è tornato, forse per sempre, al suo sonno dal quale era meglio non toglierlo mai.– Almeno avrei serbata intatta la più cara illusione dell'arte mia! –

Iris, da un'altra parte, ha fatto degli sforzi infiniti per reggersi un pò a galla; ma vedo che sono stati fuochi fatui.– La disgraziata Iris (come tutte le donne giapponesi) ha le gambe corte!–

Speravo almeno in un nuovo lavoro.– È la speranza del naufrago!– Ma ragioni impellenti mi proibiscono anche di lavorare.– Non ho libretto!– E pensare che non c'è il più disperato Maestro di Musica che non disponga almeno di una dozzina di libretti!–

A me, invece, è negata anche l'ultima consolazione: il lavoro!– E debbo passare i miei giorni e le mie notti a filosofare sulla forza degli eventi e delle convenienze.–

Ed il destino è crudele.–

A Roma, Luigi Lodi mi propone un libretto di Rastignac (l'Avv.to Vincenzo Morello), già critico feroce e demolitore della povera Iris (giornale la Tribuna).– In un colloquio con Lodi e con Rastignac, questi espone il soggetto del suo lavoro che è grandioso e magnifico; il mio Cuore si riapre alla speranza, ma per poco.– Rastignac non può cominciare a lavorare per me che fra due mesi.- (Proprio come Giacosa – quando vuole il destino!-) Inoltre, Rastignac non vuole lavorare alla ventura, ed esige un contratto regolare quanto preventivo coll'editore.–

E chi me lo dà l'editore?.....

E così l'anima mia torna nel buio.–

E sono io, proprio io, abituato a lavorare sempre, a dare un'opera per ogni anno, ad estrinsecare in ogni nuovo lavoro tutte le arditezze nuove della mia mente, a prodigare in ogni espressione musicale tutta la passione del mio cuore, sono io, proprio io che oggi vado mendicando un pò di lavoro!–

Quale mortificazione!–

Almeno avessi potuto conoscere il nuovo soggetto di Illica.– Oggi stesso ho scritto a Illica (lo avevo già pregato) di mandarmi il nuovo scenario.–

Se non altro vorrei conoscere quello che dovrebbe essere stato l'ultimo mio lavoro, se Iddio mi avesse concesso una lunga vita e mi avesse tolto l'ultimo sentimento di decoro e di amor proprio! –

Ma, dopo tutto, ripeto che sono fatalista e faccio come gli asini: scuoto il groppone e dimentico le legnate.–

Lunedì sarò a Roma per due giorni e poi tornerò a Pesaro.–

La prego di gradire i miei saluti affettuosi e di credermi sempre il Suo

Devoto

= P.Mascagni =

Trascrizione di Archivio Ricordi
Persone citate
Luigi Illica


Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 180 X 110 mm

Lettera titolo LLET010802