Pesaro, 28.IX.'901 =

Carissimo Commendatore,

nessuna notizia del libretto?.... Io vivo sulle spine, anche il mese di Settembre se ne è andato e comincio a credere che dovrà passare molto tempo ancora prima che possa avere qualche verso del nuovo lavoro.– Peccato! – Ho perduto interamente i mesi buoni delle vacanze.–

E dell'odio di Sardou cosa c'è di nuovo?.... Desidererei avere qualche notizia in proposito, avendo deciso di fare una scappatina a Parigi per parlare direttamente collo stesso Sardou.–

D'altronde, ancora non posso dare un giudizio esatto sul nuovo lavoro che Illica e Giacosa mi preparano.– Certamente, mai, come in questo dramma, l'abilità di Illica si è spiegata trionfante.– Ha trovato i due primi atti in maniera da essere invidiata da tutti i più celebri drammaturghi. Nessuno, più di me, ammira il talento eccezionale di Illica.– Ma ho paura che il difetto stia nel manico: la scelta del soggetto non mi convince ancora del tutto.– Capisco che quello che disse Giacosa è vangelo: bisogna aspettare il lavoro completo; molte volte una parola sola rende chiaro e giustifica tutto quello che dapprima sembrava oscuro ed illogico.– Ed è perciò che io attendo pazientemente.– Ma la mente lavora.– Ed ho paura che sia difficile fare apparire una giustificazione qualsiasi all'odio feroce di quelle due famiglie; come non riesco a intravedere il mezzo che sarà adoperato per distruggere una somiglianza coi Rantzau e colla somiglianza, la tetraggine e l'antipatia dell'ambiente e dei personaggi.– È un dramma grigio e buio, senza un raggio di luce, ammenochè non si riesca a introdurre quel raggio finale che arriva insieme all'oscurità della morte.– Ma sono forse idee della mia mente mulinatrice.– Attendiamo, attendiamo!....E..... fino a quando?......

Saluti affettuosissimi e tante cose cordiali dal

Suo

= Mascagni =