Napoli 9 8bre 1920

Carissimo Carlo

Sei in errore: Non è la voglia che mi manchi di occuparmi della Francesca. È proprio il tempo. Puoi pensare che io possa in mezzo al lavoro che ho qui tutt’altro che indifferente, trovare il tempo per occuparmi sul serio dello studio di una partitura così importante? Sono perciò contento che abbi persuaso Zandonai a dirigere la Francesca a Bari. Sarà per me una fortuna quella di potermi mettere in repertorio la Francesca senza fatica.

La notizia che il 26 andrà in scena a Gand la Lorenza da una parte se mi ha fatto piacere, dall’altra forse penso che data in epoca in cui fossi libero di recarmi colà ad assistere a qualche prova, l’opera ne avrebbe avvantaggiato del 100/100. Ne ho avuto la prova quando io e Tito ci siamo recati a Colonia ... Ma pazienza! Questa povera Lorenza è nata sotto cattiva stella, non c’è stato un cane che l’abbia un po’ aiutata! Intanto oggi si rappresenta in francese alla vigilia della scadenza del mio contratto! Mi è di consolazione il pensiero che tu ti recherai a Gand, spero in tempo per assistere alla ultima prova. Alla filiale di qui non si è trovata neppure una copia di Lorenza. Ho potuto trovare una copia che mi ha favorito Procida al quale ti prego di spedire un’altra copia. Domani lavorerò e lunedì o martedì ti spedirò per espresso, coi coloriti ed altre indicazioni.

È andato in scena jer l’altro il D. Carlos con un successo colossale. Non ti dico le feste che mi ha fatto questo pubblico napoletano! Piceda te lo potrà dire. Tutta la stampa porta ai sette cieli l’esecuzione ... e che botta per Laganà! Ciao e un abbraccio a te ed a Renzo. Aff.

Edoardo