Napoli 11 8bre 1920

Carissimo Carlo

Ti ho spedito stamane lo spartito p[ianoforte] e c[anto] di Lorenza. Spero che ti recherai a Gand in tempo per assistere a qualche prova di Lorenza e ti sarò oltremodo grato se vorrai informarmi, sugli artisti, su l’orchestra, direttore, messa in scena etc etc. Devi perdonare la mia ansietà.

L’altro giorno ti scrissi Se l’opera avrà quel successo che io le desidero, ti prego di telegrafarmi subito e di telegrafare anche a Milano a mio fratello Enrico Segret[ari]o Generale del Comune, il quale penserà a far tenere copia del tuo telegramma ai giornali di Milano. E mi raccomando di telegrafare anche a Roma, infine «in manis tuis commendo Lorenza mea». È strano che l’unico aiuto che abbia avuto Lorenza gli sia venuto da due non italiani, un tedesco, l’Hoffman di Polonia ed ora del De Loose. Ho dimenticato il buon M.° Vigna che fu proprio lui a farla dare a Modena. La Casa ... Ma lasciamo andare. Fammi sapere quando partirai per Gand, e se nell’andata ti fermerai per qualche ora a Dusseldorf mi piacerebbe che tu vedessi Thomson, è amico mio, (che mi saluterai), ti potrebbe essere utile: già sa della Lorenza a Gand, glielo scrisse la sua figlia sposata a Milano e che da qualche anno viene a villeggiare a Ghirla.

Non so più nulla di Quaranta, anche il suo agente Indelicato non sa spiegarsi come non sia ancora a Milano per la scrittura degli artisti. Fin’ora non sono scritturato che io! Aspetterà forse che siano tutti impegnati!

Ciao carissimo, ti abbraccio e ricordami alla cara Sig.ª Margherita ed ai tuoi figlioli.

Aff.°

Edoardo