Data: 28/1/1859



Luogo: s.l.

ID: LLET011115




Caro Tito!

Da casa, Venerdì mattina.

Al mezzodì passerei da te, urgendo, a mio vedere, di prendere una nuova risoluzione sull’argomento del Boccanegra, ossia di rimettere sul tappeto un progetto già abbandonato.

Jer sera la musica piacque ancor di più; e può dirsi non quasi avervi più incredulo alcuno sul merito e l’effetto di questo lavoro, qualora per altro ben eseguito. Colla Bendazzi il pubblico si sarebbe rappatumato abbastanza. Tutti gli ahi [?] si sono adesso condensati sul Ronconi. Tutti affermano che con un altro baritono quest’opera finirebbe a diventar l’opera della stagione. Se ciò si potesse effettuare, sarebbe a dirittura un salto dalla morte alla vita, quanto alla riproduzione del Boccanegra in altri teatri. Trattasi insomma, almeno per l’alta Italia, o di vederlo dimenticato per sempre o di vederlo girare dapertutto [sic]. Trattasi insomma, riducendo la questione in cifre, di un cento mila lire da guadagnare o da perdere. Ora, io dico, che le cento mila lire sarebbero guadagnate purché Corsi venisse a cantarlo. Io credo che l’impresa, ed anche la direzione dei teatri regi, abbraccerebbero di nuovo questo pensiero, e concorrerebbero alla spesa: ma dovessi anche sottostare tu solo, resta sempre indubitato che la speculazione ti converrebbe.

L’impresa parlava jer sera di sostituire il Merly: ma io credo che il rimedio non ci farebbe che cadere dalla padella sulla bragie. Quello del Corsi è il solo progetto attuabile: tutta la salvezza è là; e salvezza certa.

Ripeto che a mezzogiorno mi troverò da te, dove avrei piacere intervenissero anche il sig. Giulio e Filippi (che tu potresti far avvertire).

Ad ogni modo, anche nel caso che tu volessi passare prima di quell’ora a qualche pratica, sia coll’impresa, sia colla direzione, ti prego a non far il menomo cenno di questa mia (e ciò per cento ed una ragioni), mostrando che il pensiero viene esclusivamente da te.

Si potrebbe telegrafare a Corsi quest’oggi stesso: in quindici giorni al più potrebbe andare in iscena. Per queste due settimane si colmerebbe la lacuna con un pajo di rappresentazioni del Vasconcello, le quali gioverebbero a meglio stuzzicare l’appetito di riudire il Boccanegra.

Ti prego di nuovo a non far cenno con chicchessia di questo mio progetto, salvo alla famiglia.

A rivederci a mezzodì.

E di fretta

Tuo Aff.

A. Mazzucato

Trascrizione di Giovanni Vigliar

Opere citate
Simon Boccanegra

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 213 X 136 mm

Lettera titolo LLET011115