Amico Cariss.

Verona - Li 26 Marzo 1857

La tua lettera che ho ricevuto n questo momento mi ha sbalordito. Pur troppo in non ho alcun patto con Pirola e Cataneo [sic], ma quando io ti scrissi che non avrei dato l’assenso di far rappresentare Tutti in maschera, riteneva fermamente che nella tua scrittura avessi il patto di rifiutarti qualora la Compagnia non fosse di tuo aggradimento, e d’accordo pienamente coll’autore. Ora che fare? ... Io non posso scrivere a loro, perché non ho più alcun dritto; l’altro jeri risposi nuovamente ad una lettera di Torri, colla quale egli voleva voleva ancora persuadermi, (e te l’occludo) ma io vi risposi assolutamente di no, ritenendo sempre che tu ti fossi riserbato il diritto di negargliela, qualora la Compagnia non fosse adattata. E difatti quale effetto dovrebbe fare con Bellincioni, o con Galli, due buffi sfiatati? ... Lo stesso Pirola quando fù a Verona divise con me la mia opinione di non darla per ora a Milano, e solo quando sarà stata rappresentata in altri Teatri; ma questa gente tratta gli amici come se si trattasse di un sacco di grano. Mi meraviglio poi di Torri che voglia insistere su questo argomento, dal momento che non trovo una compagnia adatta per quest’opera, e che mi sono assolutamente rifiutato. E che farai tu? ... Vorrai dunque farla massacrare? ... Che scritturino almeno Zucchini dopo la stagione di Verona, che termina alla metà di Maggio. Sarebbe il meno male, purché avessi un appoggio nel buffo. Sto attendendo ansiosamente ulteriori nuove, per vedere come ti regolerai in questo brutto, e sporco affare.

Addio, il mio amico. Saluta la tua famiglia, e credimi sempre

tuo aff.

Pedrotti

(indirizzo)

Signor

Tito Ricordi

Editore di musica

Milano

(il timbro postale riporta)

MILANO

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