[Carta intestata]
Città di Torino Torino, addì 27 Xbre 1876
LICEO MUSICALE
Piazza Castello, N° 2
Mio caro Amico
Non ti ho telegrafato jer sera dopo l’opera perché mi aveva già prevenuto il Depanis. Dunque l’esito è stato buonissimo, e si può dire entusiastico dopo il Prologo, e dopo l’atto terzo. A dirti tutta la verità, il Pubblico non sembrava disposto favorevolmente per la musica del Boito, che già in prevenirne lo facevano un’avvenirista [sic] puro sangue! Bestie! Bestie! Bestie! Fin da tre giorni prima aveva cominciato la Gazzetta di Torino a spaventare, e mettere in allarme il pubblico, dicendo che il genere dell’opera avrebbe forse stancato, .... che vi erano delle noje, e giù, giù tante altre sciocchezze. Ma in mezzo a questa atmosfera di varie contrarietà si può essere più che soddisfatti perché effettivamente l’opera venne ascoltata con silenzio e molta attenzione, e ad ogni atto vi furono applausi e chiamate; il Boito ne ebbe 15, ma di quelle non cercate, e veramente sincere. Anche dopo finita l’opera vi fu un applauso generale, ed il Boito comparve sulla scena. Aggiungi poi che il pubblico di Torino è freddissimo per natura, ben differente dall’umore dei Veneti. Però, senza essere profeta o figlio di Profeta, io credo che il Mefistofele sarà l’opera favorita della stagione.
Quanto all’esecuzione stupendamente la Pantaleoni, assai bene il Castelmary (un Mefistofele sui fiocchi), e bene anche il Rossetti specialmente nel Duetto e nell’Epilogo. L’orchestra fu veramente ammirabile; eseguì tutto con grande passione, e con un calore da non dirsi. Io ne fui incantato. Bene i Cori specialmente nel Prologo; la Fuga fu eseguita con più anima alla prova generale; ma si sa bene che ad una prima rappresentazione vi è sempre molta apprensione. Il Teatro era pienissimo. Boito era molto contento. Quanto al mio giudizio, eccolo: Il Mefistofele è la più bella opera della giornata.
Mille cordiali saluti dal tuo aff.mo amico C. Pedrotti