Preg sig Giulio!
27 agosto 1873
Cremona.
Ho ricevuto la di Lei lettera alla quale rispondo tardi cagione le prove del teatro, che si chiuse jeri a sera atteso 5 casi di cholera avvenuti 20 miglia distante da Cremona. – Coi primi di Settembre sarò a Milano, e sarò ben lieto di accettare la di lei proferta, persuaso di trovarmi assai più comodamente per lavorare che non a Cremona. Dica a Tornaghi che Maini mi ha scritto dicendo di aver lasciata la partitura della Romanza dei Promessi nello spartito e non ha preso con sé che le parti. Così io non so dove sarà andata a terminare. Converrà ch’io scriva a Lamperti.
Ho ricevuto la scena d’intermezzo che avrei creduto più breve. forse musicalmente verrà tale. Ho scritto a Ghislanzoni in proposito ad alcune cose che mi sembrano ripetizioni di scene antecedenti e che possono riescire monotone. Vedremo. Io ho ideata anche la Romanza del Barit.° – Restami ancora il Duetto. Spero alla di Lei villa di portarmi discretamente avanti – Ma io penso forse troppo a ciò che faccio, ed è ciò la cagione di questa lumacosità. – Ho bisogno di molta indulgenza da Lei, epperò ritenga che fui sempre Lituano – così riescissi ad esserlo musicalmente, il colorito locale sarebbe sin troppo osservato. – Mi dica quando desidera ch’io mi trovi costì. – Sabato credo si faccia definitivamente in Conservo il mio Quartetto, al quale ho posto l’Accomp° d’Orchestra. In attesa di rivederla fra breve, e ringraziandola di cuore, la saluto distintamente
e sono
di lei dev.° A Ponchielli