Data: 11/1873



Luogo: Cremona

ID: LLET013295




Preg sig. Giulio.

Martedì.

Cremona

Ricevo or ora la di Lei gentilisa e Le rispondo con tutta calma. Perdoni se le dico aver Lei troppo azzardato col dar parola all’Impresa per i Lituani – Io non le garantisco per nulla di arrivarvi in tempo, e mi affretto a dirle ciò perché un giorno non cada sopra di me la responsabilità di quanto può accadere – Ciò non pertanto, io lavorerò indefessamente per quanto il mio fisico lo possa permettere, ma lavorerò sempre con calma, ne mi lascierò sgomentare da qualsiasi pressione a costo di qualunque cosa – Il passo che vado a fare, è di troppa importanza, ed io non metto giù una nota se non sono convinto che vada bene; – So di aver a che fare con un’editore artista e amico; – accada dunque ciò che vuol accadere, io le ho parlato chiaro. – Le ripeto che io non ho stabilito niente in testa per ciò che riguarda l’istrumentale, pel quale io non sono mai soddisfatto, perché non ho quella profonda pratica come può averla un Maestro che ha prodotto 5 o 6 opere. Questa è sacrosanta verità – e Lei lo vedrà col fatto. 

Subito subito è impossibile ch’io possa venire a Milano, ma stia tranquillo, ch’io lavorerò istessamente, perché qui nessuno mi disturba, ne mi lascierò sedurre da lamenti od altro, in faccia all’arte, sarei capace anche di un divorzio qualora fossi ammogliato – Le ho detto che ho tracciata tutta [la] scena della neve ma non finita, come non ho ancor finita l’Aria della Donna, e molto meno il Duetto che segue; – Lei mi mette in un’imbarazzo, ne io lavoro più con tranquillità; Era questa l’unica via per intraprendere la strada pericolosa che conduce ad un’esito molto problematico, e dannoso per parte mia. Ma io vi sono rassegnato, e ciò succedendo ... avrò finito di scrivere. –

Affretti Ghislanzoni per il restante dell’opera, – epperò non mi dia veruna colpa su quanto può succedere contrariamente ai desiderj miei, suoi, e di tutto il mondo, perché ritenga pure che più di qualunque altro ho volontà di sbarazzarmi da quest’incubo che non mi lascia un’istante di pace.

Venga a Cremona, l’opera va discretamente – Cori un po’ incerti jeri sono andati meglio – Stassera si va in scena - Le Scene buone ma il vestiario orribile. – Mi creda colla speranza di rivederla presto, e colla più distinta stima

[probabilmente di altra mano: 9mbre 1873]

di Lei dev°

A Ponchielli

Trascrizione di Pietro Zappalà - Centro Studi Ponchielli di Cremona
Persone citate
Antonio Ghislanzoni

Opere citate
I Lituani

Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 213 X 136 mm

Lettera titolo LLET013295