Livorno – 31 Marzo – 1861.

Mio pregiatissimo Signore ed amico!

Eccole il libro completo, che mi costò più fatica di quello ch'io mi pensassi; la ringrazio nuovamente delle mutazioni indicatemi, perché ora le confesso che m'è caro vedere il mio nome su quel lavoro. Io vi ho posto quanto amore ed entusiasmo rimangono ancora al mio povero cuore ed alla mia mente, e mi lusingo d'avere incontrato la di lei approvazione e quella dell'egregio Maestro.

S'Ella, invece di vaglia postali, mi potesse inviare una cambiale sopra Livorno mi farebbe più piacere.

Se poi alla quantità da me richiesta volesse aggiungere qualche cosa, ond'io possa almeno vestirmi, lo riceverò come generosa elemosina, e come anticipazione di altri lavori, che spero vorrà affidarmi offrendosene occasione. Veda se il Maestro volesse darmi l'incarico di finirgli il libro di Giovanna di Castiglia; potrei senza dubbio inviarglielo per la fine d'Aprile.

Aggradisca i sentimenti della mia più viva gratitudine, e mi abbia per suo

devotiss. amico

Temistocle Solera

I cambiamenti del Primo e 2° atto stanno sulle pagine in bianco del libro stesso; nella ristampa dell'Opera la prego far osservare al Proto alcune correzioni da me praticate di sbagli di stampa, e qualche parola mutata.