Data: 3/3/1923



Luogo: Firenze

ID: LLET013709




Firenze (33), Via de’ Serragli 109

Telef. 35 - 65

3 marzo 1923

 

Egregio e caro Comm. Clausetti,

 

Le mando le semplificazioni alla parte corale di D. e J., semplificazioni che riguardano, s’intende, il 1o atto, ché la parte corale del 3o è già abbastanza semplice e di facile esecuzione. Sono diciotto modificazioni alla versione originale, per le quali il coro dei vecchi vien ridotto tutto a tre parti, e il Coro del Popolo a quattro parti, da sei e sette che erano. Ed ho anche semplificato, qua e là, qualche frase, ritmicamente. Immutata è rimasta la preghiera corale a Dèbora, perché non presenta grandi difficoltà di esecuzione, salvo che per l’intonazione e l’accento. E sono rimaste alcune divisioni delle voci, là dove occorreranno accenti molto sonori.

Proprio stamani ho ricevuto una lettera del Macchi, della quale trascrivo qui la parte importante. Dice, dunque, il Macchi: «È indispensabile mandare al più presto a Buenos Aires per lo meno quella parte del coro che Ella pensa di non toccare, come per esempio, credo, quella del III atto. Ad ogni modo, siccome il 5 aprile imbarco il Maestro Consoli del Coro, è necessario che per tale giorno, almeno, siano fatte le modificazioni del primo atto e anche poligrafate, se non stampate.»

Io ho fatto il dovere mio; ora sta alla ... Casa editrice. Credo converrà rifare totalmente le parti del Coro, nella nuova versione, e bisognerà riportare le modificazioni – magari scritte su pezzi di carta da incollare al posto loro – su alcuni degli spartiti da noleggiare. Ma s’intende che la Casa Ricordi tiene e terrà la nuova versione corale inedita, e se ne servirà soltanto per il noleggio nei casi che riterrà convenienti.

Il Macchi mi dice che uno di questi giorni verrà a Firenze per parlar meco intorno alla esecuzione futura di D. e J. a Buenos Ayres [sic], o se non potrà venire ci incontreremo a Roma fra il 10 e il 15, mentre io sarò là per le prove e l’esecuzione della mia Messa da Requiem al Pantheon (che io ho rifiutato di dirigere, e sarà diretta dal Bustini).

Chi dirigerà l’opera a Buenos Ayres? E a quali artisti saranno affidate le parti principali? E chi la metterà in scena? E chi farà i [sic] scenari? A questo proposito, il Grandi mi aveva promesso di mandarmi tre nuovi bozzetti per le scene. Vorrebbe rammentargli la promessa?

In una Sua lettera Ella mi disse che si sarebbe data ancora qualche rappresentazione della mia opera alla Scala, in questo mese; e la stessa notizia mi aveva dato la Signora Tess. Ma forse era una semplice supposizione affettuosa? Certo io sarei lieto di poter venire costì ancora per una recita, sopratutto per rivedere e riabbracciare il Maestro, al quale penso con sempre più profonda gratitudine e devozione, e per ritrovarmi con Lei e coi pochi amici di costì. Ma non dico questo con recondite intenzioni! E penso che la mia opera ha già avuto, alla Scala, più di quel che meritava.

Poiché non ho ancora ricevuto i pochi esemplari di D. e J. che Le chiesi, vorrebbe, mandandomeli, unirvi due o tre copie della Sonata e alcune copie di quella fotografia che mi fu fatta allo Stabilimento Ricordi? Della Sonata ho comperato qui un esemplare per darlo al Casadò che me l’aveva chiesto. Il Casadò, che è veramente un ottimo violoncellista, eseguirà la Sonata, dice, in Ispagna.

La prego dei miei migliori saluti alla Sua gentile Signora e al Comm. Valcarenghi. E mi ricordi, se lo vede, al Maestro Toscanini.

Le mando i più cordiali saluti. L’abbraccia il Suo

Ildebrando Pizzetti

 

P.S. = Ella mi scriveva, pochi giorni fa, che mi avrebbe mandato un esemplare di D. e J. per Alfano. Ma io già lo ricevetti e lo mandai. Forse che l’Alfano non l’ebbe?

Trascrizione di Paola Meschini
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 1
Misure 285 X 220 mm

Lettera titolo LLET013709