[Torino] 29 febbr. 1924.

Carissimo don Carluccio - sono passato ieri da Milano e quasi mi illudevo che foste tornato dalla Capitale. Oggi mi arriva la vostra letterina con le notizie romane.- Se veramente l'opera di Barilli potesse andare in scena giovedi venturo credo che sareste in tempo a raggiungermi qui per dare gli ultimi tocchi alla messa in scena di Giulietta. Questa benedetta impresa torinese che mi sta sullo stomaco da tanto tempo, ha una grande voglia di farmi perdere il tempo. Sono arrivato ieri sera. Naturalmente non c'è nemmeno un artista alla piazza e le vere prove d'orchestra non potrò iniziarle che martedi venturo perché le recite, i veglioni e cento altre scocciature m'impediscono di dedicare prima il mio tempo a Giulietta. Così prima del 13 o 14 marzo l'opera non potrà andare in scena. L'impresa spera che si vada il 12 ed è disposta, visto anche l'esito non brillante della Gioconda di ieri sera, a darmi delle prove serali nell'entrante settimana. Ma i cori non saranno pronti che per sabato venturo. Vedete, dunque, che al vostro ritorno da Roma sarete in tempo di venire a darmi una mano. Per non annoiarmi troppo mi sono fatto portare un pianoforte nella mia stanza d'albergo. I miei Cavalieri mi faranno dimenticare qualche ora di noia forzata.- E Nicolino capiterà poi a Milano nei venturi giorni? ho sempre speranza di vederlo qui. Salutatelo e riferitegli le mie notizie.
A voi un abbraccio affettuoso dal vostro
affmo Riccardo

A Brescia Giulietta va avanti con dei teatroni - Ragazzini mi farà incidere una lapide!!
Per Gianferrari ci tengo senz'altro che voi gli fate spedire il materiale della mia Suite. Pensate che il concerto ha lo scopo di commemorare il 25o anniversario della sua assunzione al posto di direttore del Liceo di Trento. Insisto perché la ditta addebiti a me le spese di nolo di quel pezzo. Mi raccomando perché il concerto dev'essere prossimo!-