[Genova,] 22 decem. 1927.

Carissimo don Carluccio - ricevo ora la vostra lettera e vi ringrazio sentitamente delle buone parole che mi inviate e che io considero come un augurio per i giorni che verranno... Certo che se Giuliano potrà avere subito la sua cresima a Roma sarà un bel vantaggio per l'opera. Speriamo che Scotto non cambi idea...
Per la Pampanini non so proprio che dirvi: io insisterei se una possibilità, anche lontana, ci fosse di averla; se questa possibilità non c'è bisognerà pensare a qualche altra. Io vi confesso che dopo le informazioni avute mi ero fissato sulla Laurenti ma le difficoltà sono state sollevate dai componenti l'Ente del S. Carlo, difficoltà basate sopra non so quali ragioni. Se Ferone verrà qui parleremo insieme e vedremo di sistemare per il meglio anche questa faccenda.- Purché venga!...
Io comincierò oggi a provare e non posso dirvi, quindi, quando andremo in scena.
Stamane vi ho fatto spedire la bozza completa di Giuliano, nella quale ho riscontrato ancora qualche errore. D'accordo con l'amico Renzo – visto a Roma – ve l'ho spedita perché ancora siete in tempo a perfezionare... Naturalmente, mi dovete, in cambio, spedire qui un'altra bozza completa sia pure scorretta...
Per la riproduzione – nei dischi fonografici – di Giuliano <–> vi consiglierei l'“entrata” di Giuliano – nel 1o atto – oppure “occhi soavi” del duetto atto 1o. La Canzone dell'usignolo. Se fosse possibile, un brano corale per es. il finale dell'opera – ma temo che il coro porti difficoltà.- Di effetto è pure tutto il duetto d'amore dell'atto 1o. Ormai l'opera la conoscete... e voi, quasi meglio di me, sete in grado di scegliere...
Finisco con l'inviare a voi e a tutta la vostra famiglia, gli augurî più affettuosi per il Natale e per l'anno che sta per giungere. Sopratutto vi auguro buona salute, che è la cosa più preziosa che si può desiderare. Aggiungo un abbraccio per voi. Vostro
aff^mo Riccardo