Data: 18/3/1929



Luogo: Pisa

ID: LLET015709




Pisa, 18 marzo 1929

Cari Amici - in risposta alla vostra lettera di qualche giorno fa vi comunico che il Mo Parelli mi ha scritto mettendomi al corrente della scelta degli artisti che eseguiranno Giuliano alla Radio; e poiché egli mi fa sapere che codesti artisti hanno già avuto la vostra approvazione io sono certo che risponderanno pienamente al compito ad essi affidato.
Io sarò a Milano il 25 corr. e se il Mo Tansini mi leggerà l’opera credo che arriveremo in tempo ad approntarne l’esecuzione pel 28 marzo.-
Ora vi parlerò di Lecce e di Napoli.
Lecce. Il Marchese Romanazzi che sotto le mentite spoglie di Mecenate è venti volte più impresario di Ragazzini – nel senso peggiorativo della parola – dopo di avermi verbalmente impegnato per Lecce, ancora quando fui a Bari, e di avermi scritto 15 giorni or sono, sempre per lo stesso impegno, non si è più fatto vivo e da quanto so egli deve avere abbandonato l’idea di Giuliano. Non me ne rammarico che per il fatto di avere io mantenuto fede alla promessa fattagli tanto da rinunziare e a dei concerti a Venezia e alla direzione di una Francesca a Pavia che io spero ancora di combinare. Pensate che ad un mio telegramma nel quale gli chiedevo una decisione quel Marchese mascalzone, più mascalzone che marchese, non ha nemmeno risposto. Se vi capitasse sotto mano fategli capire che l’educazione e l’onestà sono un dovere che il titolo di impresario non basta a cancellare.-
Napoli. Mi consta, da fonte sicurissima, che l’Ente del S. Carlo non solo non intende di scritturarmi per la direzione di Conchita ma affiderebbe la concertazione di quest’opera al Mo Solfi.- Ora, io posso transigere sul fatto che riguarda la mia direzione anche se l’Ente, nei suoi comunicati ai giornali, si è servito del mio nome, ma non intendo di far dirigere la mia opera al Solfi che, pur avendo delle buone qualità, non ha l’autorità che occorre per una ripresa importante di Conchita come questa. So che al S. Carlo le cose non vanno bene e che gli spettacoli non richiamano pubblico; tanto più, quindi, è necessario che la mia opera – se sarà data – sia presentata bene e con quanto di meglio può offrire quel teatro.-
Non conosco ancora i nomi degli artisti che ne saranno gli interpreti ma credo che per la parte di Mateo sia stato designato il Taccani.- Come escludo il direttore escluderei anche questo tenore che è sempre stato mediocre e freddo e che ora, con l’età avanzata, non può certamente avere guadagnato.
Per accertarvi di quanto io vi comunico vi consiglierei di chiedere all’Ente napoletano l’elenco degli artisti e il nome del direttore di Conchita. Questo per chiarire la situazione.
Io credo che Voi sarete perfettamente della mia opinione se io vi dichiaro che, anche a costo di ritirare l’opera, l’Ente deve offrirci una garanzia di successo affidando Conchita ad artisti di indiscusso valore e al primo direttore del S. Carlo.-
Qui, Francesca va a vele gonfie. Ieri per la 3a recita in mattinata, l’impresa ha rimandato il pubblico dopo avere imbottito il teatro con posti aggiunti.- Se ne faranno altre tre recite: mercoledi, sabato e domenica.
Niente altro per oggi.
Affettuosi saluti dal vostro
affmo Zandonai
 

Trascrizione di Diego Cescotti - Biblioteca Civica di Rovereto
Tipologia lettera
Sottotipologia lettera
Scrittura manoscritto
Lingua italiano

Medatadati Fisici
Nr. Fogli 2
Misure 290 X 220 mm

Lettera titolo LLET015709